Il 2024 è stato un anno da record per il Centro Recupero Fauna Selvatica (CRFS) della Lipu di Tigliole d’Asti, che ha raggiunto il numero più alto di animali recuperati dalla sua fondazione nel 1997. Con 1.219 esemplari ricoverati, il Centro ha confermato il suo ruolo cruciale nella salvaguardia della fauna selvatica, grazie all’impegno instancabile dei volontari e alla crescente sensibilità dei cittadini.
Dei 1.219 animali curati, il 67% è stato reimmesso in natura, un risultato che testimonia l’efficacia delle attività di riabilitazione e cura svolte dal CRFS. Tra le specie trattate, spiccano 908 uccelli selvatici (73% del totale), 209 mammiferi (17%) e 21 rettili e anfibi, tra cui diverse testuggini di Hermann. Molti di questi animali appartengono a specie protette o in pericolo, evidenziando l’importanza del Centro nella conservazione della biodiversità.
Il ruolo dei volontari: 28.000 ore di impegno
Il successo del CRFS non sarebbe stato possibile senza il contributo dei volontari, che nel 2024 hanno dedicato oltre 28.000 ore alle attività del Centro. Seguiti dal direttore sanitario, il dottor Alessandro Viale, i volontari hanno acquisito una professionalità sempre maggiore, diventando un pilastro fondamentale nella gestione quotidiana del Centro.
“I nostri volontari sono il cuore pulsante del CRFS”, spiega Angelo Rossi, responsabile del Centro. “Grazie alla loro dedizione e passione, siamo riusciti a raggiungere risultati straordinari. Ogni animale salvato è una vittoria per la natura e per la comunità”.
Cittadini sempre più sensibili: il 69% dei ricoveri arriva da privati
Un altro dato significativo è il ruolo dei cittadini, che nel 69% dei casi hanno consegnato direttamente gli animali in difficoltà al Centro. In totale, 843 esemplari sono stati portati al CRFS da privati, dimostrando una crescente attenzione verso la fauna selvatica e la disponibilità a collaborare per la sua tutela.
“La sensibilità dei cittadini è fondamentale”, sottolinea Rossi. “Senza il loro aiuto, molti di questi animali non sarebbero sopravvissuti. È un segnale positivo che ci incoraggia a continuare il nostro lavoro”.
Ammodernamento delle strutture: nuove attrezzature e spazi riorganizzati
Nel corso del 2024, il CRFS ha intrapreso un ambizioso progetto di ammodernamento, con la ristrutturazione delle strutture riabilitative esterne e la riorganizzazione degli spazi interni. L’acquisto di nuove attrezzature veterinarie ha permesso di elevare gli standard di cura, accelerando i tempi di riabilitazione e migliorando le condizioni degli animali ricoverati.
“Abbiamo investito in tecnologie all’avanguardia per garantire cure sempre più efficaci”, spiega Rossi. “I nuovi spazi e le attrezzature ci hanno permesso di lavorare in modo più efficiente, ma c’è ancora molto da fare”.
Nonostante i successi, la gestione del Centro continua a confrontarsi con la scarsità di risorse economiche pubbliche. Per garantire la prosecuzione delle attività e lo sviluppo di queste strutture, fondamentali per la tutela della fauna selvatica, è necessario un finanziamento pubblico stabile e adeguato.
“Il nostro lavoro è reso possibile grazie ai contributi dei cittadini e alle convenzioni con enti locali, ma non basta”, afferma Rossi. “Chiediamo alla Regione e agli enti preposti di sostenere la rete dei Centri di Recupero Fauna Selvatica (Crfs) piemontesi, coinvolgendo le associazioni in un percorso partecipativo per definire un modello di finanziamento sostenibile e coerente con le esigenze del territorio”.
Il CRFS di Tigliole d’Asti è uno dei 9 centri recupero fauna selvatica gestiti dalla Lipu in Italia. Fondato nel 1997, il Centro opera su un’area che comprende principalmente le province di Asti e Alessandria, collaborando con enti locali e cittadini per la tutela della fauna selvatica.
Dati chiave del CRFS di Tigliole d’Asti nel 2024
1.219 animali ricoverati (record storico dal 1997)
67% degli animali curati reimmessi in natura
908 uccelli selvatici (73% del totale)
209 mammiferi (17% del totale)
21 rettili e anfibi
843 animali consegnati da privati (69% del totale)
28.000 ore di volontariato