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Al Direttore | 24 febbraio 2025, 18:15

Lavoro e sicurezza: venerdì 22 febbraio si è tenuto il presidio dei lavoratori metalmeccanici in sciopero

Presente il Gruppo Consiliare del partito Democratico, di cui pubblichiamo le considerazioni

Il capogruppo del Gruppo Consiliare del Partito Democratico Maria Ferlisi

Il capogruppo del Gruppo Consiliare del Partito Democratico Maria Ferlisi

Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico, ha partecipato venerdì 22 febbraio al presidio dei lavoratori metalmeccanici in sciopero, esprimendo pieno sostegno alle loro rivendicazioni. 

In merito, pubblichiamo la lettera del capogrupo Maria Ferlisi. 

"La protesta, indetta per chiedere salari più equi, migliori condizioni di lavoro e il rinnovo del contratto nazionale, non riguarda solo una categoria, ma tutta la comunità: difendere il lavoro significa difendere la dignità delle persone.

 Tante le DONNE tra i manifestanti, che accanto agli uomini hanno fatto sentire la loro voce, ricordando che la metalmeccanica non è un settore esclusivamente maschile ma anche femminile. 

Il loro impegno dimostra che il riconoscimento della professionalità femminile e il miglioramento delle condizioni di lavoro devono essere una priorità. Non esistono lavori "da uomini" o "da donne", ma solo diritti che devono essere garantiti a tutti. 

Le lavoratrici e i lavoratori hanno lanciato un messaggio chiaro: non accetteranno che la loro sicurezza, il loro salario e la loro dignità siano messi in secondo piano. La politica ha il dovere di ascoltarli, ma purtroppo è da una certa politica che arrivano parole inaccettabili sulla sicurezza del lavoro. 

Mentre i lavoratori lottano per i loro diritti, apprendiamo con sconcerto le dichiarazioni del deputato astigiano Marcello Coppo, secondo cui l’80-90% degli infortuni sul lavoro dipenderebbe dalla disattenzione dei lavoratori stessi. Il deputato Coppo è componente in Parlamento della “commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati” e alla luce di questo incarico, le sue parole risultano ancor più inopportune.

Parole gravi e inaccettabili. Affermare che la responsabilità degli incidenti ricada quasi esclusivamente su chi lavora significa ignorare la realtà: le cause principali degli infortuni e delle morti sul lavoro sono la mancanza di controlli, l’assenza di adeguate misure di sicurezza e il mancato rispetto delle normative da parte di chi dovrebbe garantirle. 

Ogni anno, migliaia di lavoratori subiscono infortuni evitabili, spesso a causa di ritmi di lavoro insostenibili e della scarsa attenzione alla prevenzione. Le affermazioni di Coppo offendono non solo chi ogni giorno mette a rischio la propria vita per lavorare, ma anche le famiglie che hanno perso un proprio caro a causa di negligenze altrui. 

L’indignazione espressa dalle Associazioni delle Vittime e dai Familiari di chi ha perso la Vita sul lavoro, dalla CGIL (ma certamente si faranno sentire le voci delle altre Organizzazioni Sindacali), è più che giustificata.

 La sicurezza nei luoghi di lavoro non è una scelta, ma un diritto.

 Un impegno concreto per la Sicurezza sarà chiesto dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico all’Amministrazione comunale di Asti con una posizione chiara su questo tema, ribadendo l’importanza di rafforzare i controlli e promuovere una vera cultura della sicurezza sul lavoro.

Va anche riconosciuto che molti imprenditori, titolari di industrie, attività artigianali, commerciali e agricole non si limitano a proporre corsi sulla sicurezza, ma investono concretamente nella tutela dei lavoratori, dotando gli ambienti e i macchinari di sistemi adeguati. Questa è la strada da seguire. La sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un dovere imprescindibile. Nessuno dovrebbe rischiare la vita per lavorare e certe uscite veramente non servono.

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