Politica - 24 febbraio 2025, 12:12

"Patto per il Nord" scalda i motori ad Asti: presentazione ufficiale il 7 marzo al circolo Way-Assauto

Questa mattina i referenti astigiani e il Segretario nazionale del movimento ne hanno illustrato le priorità per 'far ripartire' il Nord visto come traino del Paese

Nell'immagine (Merfephoto - Efrem Zanchettin) Luca Matteja (a sinistra) e Marco Crivelli. Nella foto sul PC il Segretario nazionale Grimoldi, che successivamente è intervenuto in video

Una nuova voce si alza nel panorama socio-politico, con l'obiettivo di rimettere al centro dell'agenda nazionale le istanze e le peculiarità dei territori del Nord Italia. Si tratta del movimento "Patto per il Nord", una confederazione di movimenti, associazioni e liste civiche che affonda le proprie radici in un patto ideato da figure storiche del regionalismo e dell'autonomismo italiano come Umberto Bossi, Gianfranco Pagliarini e altri esponenti di spicco di quel mondo politico e culturale.

Anche ad Asti "Patto per il Nord" ha mosso i primi passi, con una presentazione "ibrida" che ha visto protagonisti i referenti astigiani, Luca Matteja e Marco Crivelli, collegati in videoconferenza con il Segretario nazionale del movimento, l'Onorevole Paolo Grimoldi. Ma l'appuntamento cruciale è fissato per venerdì 7 marzo, quando, a partire dalle ore 19, le porte del Circolo Way Assauto di via Pietro Chiesa si apriranno per ospitare la presentazione ufficiale di "Patto per il Nord" Asti. Un'occasione aperta a tutti i cittadini interessati ad approfondire le ragioni e gli obiettivi del movimento, con l'invito esplicito a portare idee e a partecipare attivamente alla costruzione di questa nuova realtà politica. Un valore aggiunto sarà la presenza, questa volta in carne ed ossa, dello stesso Segretario nazionale Paolo Grimoldi, pronto a incontrare di persona i sostenitori e i curiosi astigiani.

Ma quali sono le ragioni che hanno portato alla nascita di "Patto per il Nord"? A spiegarlo è lo stesso Onorevole Grimoldi, con parole che delineano un quadro nazionale ben preciso: "L'idea nasce da un gruppo di persone che hanno a cuore l’autonomia. La Lega Nord si è sostanzialmente sciolta, non esiste più un riferimento politico chiaro per chi vuole portare avanti la questione settentrionale". Grimoldi prosegue poi analizzando le motivazioni più pragmatiche che sottendono la nascita del Patto: "Siamo al quarto aumento dei costi dei caselli autostradali in due anni, le accise sui carburanti non sono state abbassate e la CGIA (Associazione Artigiani e Piccole Imprese, ndr.) di Mestre ci dice che l'Italia è il primo Paese d’Europa per rincari dell'energia, un altro aspetto che penalizza fortemente le aziende del Nord. C'è poi il tema delle infrastrutture come l'autostrada Asti-Cuneo a pagamento con il sistema free flow, la Paullese bloccata, la mancanza di investimenti sulle infrastrutture necessarie per consentire alle nostre aziende di essere protagoniste sui mercati internazionali. E poi, però, trovano 15 miliardi per il ponte di Messina… Mi viene il sospetto che sia un’operazione meramente mediatica, che non abbia nulla a che vedere con le reali esigenze infrastrutturali del Paese".

Grimoldi non manca di sottolineare le contraddizioni di una politica nazionale che, a suo dire, penalizza i territori più virtuosi: "Mancano soldi per la sanità, per l'asfaltatura delle strade, eccetera, ma poi presentano un emendamento nel quale decidono di finanziare con 55 milioni di euro i forestali della Sicilia, che sono cinque volte più numerosi di quelli presenti in Canada! Mi stupisco che nessuna forza politica ponga più il problema della meritocrazia e degli investimenti. Non siamo più agli anni '80, non possiamo più permetterci di mantenere logiche clientelari. Nessuno pone più la questione settentrionale. Perché la politica premia le amministrazioni non virtuose e taglia i fondi agli enti locali virtuosi? Nella Legge di Stabilità ci sono tagli agli investimenti che incidono su servizi essenziali come asili nido, asfaltature stradali e servizi ai cittadini. A breve ci saranno i giochi olimpici Milano-Cortina, ma una volta terminati non rimarrà una sola infrastruttura che migliorerà la qualità della vita dei territori. La pressione fiscale sale costantemente, il residuo fiscale, ovvero la differenza tra quanto si paga di tasse e quanto torna indietro in forma di servizi, sta aumentando. Noi vogliamo sensibilizzare su queste tematiche perché, siamo convinti, se non si risolve la questione settentrionale non si possono risolvere i problemi del Paese, che può salvarsi solo con una riforma in chiave federale". Grimoldi ha concluso chiarendo la natura attuale del movimento: "Noi al momento siamo un’associazione, saranno uomini e donne che aderiranno a decidere se fare o meno liste per le elezioni, ma al momento non siamo una forza politica".

Focus sull'Astigiano: le proposte per il territorio

Entrando nel merito della realtà astigiana, Matteja e Crivelli hanno delineato le priorità e le problematiche locali su cui "Patto per il Nord" intende concentrarsi. Matteja, già noto in città per l'impegno in favore degli alluvionati del novembre 1994, ha sostenuto che: "Alcune tematiche le abbiamo già discusse e sono la somma di quello che dovrebbero fare le persone in carica, che appaiono sempre più distanti dalle persone comuni. Noi cercheremo di rimettere in piedi il fare politica nell’accezione di risolvere problemi concreti, stimolando i parlamentari, i consiglieri regionali, sindaci, assessori e consiglieri comunali, soprattutto dei piccoli paesi dove si impegnano a fronte di casse vuote perché da Roma tagliano costantemente i fondi, e da questo derivano problemi di cronaca locale come piscine con il tetto che cade". 

Matteja ha poi individuato nella deindustrializzazione del territorio uno dei principali problemi: "Da anni non arrivano nuove imprese che portino sviluppo e occupazione. Non ne capiamo il perché, visto che la posizione geografica della provincia dovrebbe essere fortemente attrattiva". "Si deve imparare a promuovere meglio Asti nelle città vicine come Milano, Torino e Genova e ripensare l’economia partendo dal cibo, dal vino e dalle colline: serve potenziare questa strategia per farne un polo enologico rilevante, come hanno saputo fare Canelli e Nizza per la loro zona", ha aggiunto Matteja. Affermando che "Il Patrimonio Unesco è un ottimo brand, ma deve tradursi in ricadute concrete di denaro sul territorio. Prioritaria anche la necessità di supportare le industrie locali, che dovrebbe vedere la Banca di Asti tornare a fare di più il proprio mestiere, magari con il supporto dell’Asp, per far crescere il territorio. E poi c'è l'enorme problema della viabilità: già le autostrade dovrebbero essere gratuite, poiché le paghiamo già abbondantemente con le tasse, ma a questo si aggiunge il problema del free flow, che comporta perdere mezza giornata o più per riuscire a pagare 1,5 euro di pedaggio se non si hanno sistemi di telepedaggio sull'auto. È una gabella assurda. Saremmo favorevolissimi ad aprire un casello autostradale a Villafranca, mentre riteniamo l'ipotizzata tangenziale Sud Ovest abbia costi esagerati per asfaltare qualche chilometro nelle campagne, quei soldi potrebbero essere spesi per mettere a norma energetica il 30% delle abitazioni".

Anche Marco Crivelli, imprenditore vinicolo e fratello dell'ex candidato sindaco della coalizione di centrosinistra Paolo, ha espresso la sua visione: "Focalizzare l’attenzione sul Nord non è egoismo, il Nord è l’area economica trainante del Paese. Oggi abbiamo politici che vivono di politica, incapaci sul piano professionale. Sono più influencer che politici. Senza contare che siamo pieni di vincoli burocratici che impediscono di attuare iniziative semplici e di buon senso". 

Tra i temi toccati da Crivelli, anche le realtà dei piccoli paesi: "In quelli sotto i mille abitanti, bisognerebbe prevedere zero tasse per i negozi. 'Compra nel tuo paese e salva il tuo paese' dovrebbe essere uno slogan da promuovere. Stiamo perdendo anche gli artigiani, che andando in pensione disperdono il loro sapere e non si pensa di formare dei ragazzi di bottega cui insegnare i segreti del mestiere. Bisogna trovare un sistema per salvare i piccoli paesi, magari unificando i comuni molto piccoli, in cui non nascono bambini da tempo, creando comuni più grandi".

Tutte tematiche che naturalmente verranno trattate, e ulteriormente sviluppate, anche nel corso della presentazione in programma il 7 marzo al Circolo Way-Assauto. Mentre per approfondire gli argomenti e richiedere ulteriori info sul progetto è possibile far riferimenti ai profili Facebook e Instagram del movimento, inviando una mail a pattonord@gmail.com o contattando il numero telefonico (attivo anche per WhatsApp) 392/1125164. 

In allegato il testo integrale della lettera-appello all'attenzione di tutti gli Amministratori pubblici

Files:
 Documento-appello agli Amministratori - pagina 1 (243 kB)
 Documento-appello agli Amministratori - pagina 2 (262 kB)

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