Attualità - 24 febbraio 2025, 06:50

Disabilità: "Riforma tradita, basta rinvii servono diritti subito"

Vittoria Briccarello (Uniti si Può): "Il ritardo della riforma nega diritti fondamentali"

La consigliera di Uniti si Può, Vittoria Briccarello, rilancia il comunicato congiunto di PERSONE (Coordinamento nazionale contro la discriminazione delle persone con disabilità), Movimento antiabilista e UNASAM (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale) in merito alla notizia del differimento del termine di decorrenza dell’applicazione, nell’intero territorio nazionale, della disciplina relativa ai nuovi procedimenti pubblici per le persone con disabilità. Questo rinvio ha riacceso il confronto tra diversi soggetti impegnati nella rivendicazione dei diritti delle persone con disabilità.

"Ciò che sta accadendo sulla riforma della disabilità è di una gravità inaudita", afferma Briccarello. "Il rinvio al 2027 della fine della sperimentazione Vita Indipendente è un atto che colpisce duramente le persone con disabilità e le loro famiglie, lasciandole in un limbo amministrativo ingiustificato."

"Chi aveva già compiuto gli step necessari per accedere a un progetto di vita indipendente ora si trova a dover attendere ancora, vittima di una politica miope e di una gestione disorganizzata dei fondi pubblici -  spiegano le associazioni in una nota - Dobbiamo chiederci: questi finanziamenti sono stati realmente utilizzati per garantire autonomia e autodeterminazione alle persone con disabilità o si è trattato dell'ennesimo sperpero di risorse in favore di pochi?"

La legge delega 227 del 2021 aveva gettato le basi per una rivoluzione nella gestione dei servizi dedicati alla disabilità, prevedendo una riforma che mettesse al centro la persona disabile e i suoi diritti. "Le persone con disabilità avrebbero finalmente potuto decidere come vivere, con chi e con quali supporti, disponendo di un budget di progetto per realizzare la propria vita in maniera autonoma e dignitosa"

"Ma questo cambiamento epocale è già sotto attacco", denuncia la nota . "La decisione di posticipare la fine della sperimentazione al 2027 è una palese strategia per affossare la riforma e mantenere lo status quo, favorendo le strutture residenziali e semiresidenziali che, con i fondi pubblici, continuano a prosperare a discapito della libertà delle persone con disabilità."

Tra dicembre 2024 e febbraio 2025, il Senato ha approvato un emendamento al decreto "milleproroghe" per spostare la scadenza della sperimentazione dal 2025 al 2026, rimandando così l'effettiva realizzazione della riforma al 2027. "Questo significa altri due anni di incertezza.Due anni nei quali il decreto sul progetto di vita potrebbe essere modificato e depotenziato, svuotandolo della sua carica rivoluzionaria. La volontà politica sembra chiara: sacrificare i diritti delle persone con disabilità per favorire chi ha interesse a mantenere lo status quo. I rappresentanti delle strutture istituzionali, che siedono ai tavoli decisionali, stanno difendendo i propri interessi anziché quelli delle persone con disabilità. Le persone con disabilità non possono più aspettare: esiste un movimento di familiari, attivisti e professionisti che rifiuta l'istituzionalizzazione forzata e rivendica il diritto alla libertà di scelta. Non si tratta di un'utopia, ma di un diritto sancito che deve essere attuato immediatamente, non tra due anni."

Ad Asti, dove l'assessore ai servizi sociali Zollo ha discusso ampiamente del progetto Vita Indipendente, "è inaccettabile che si accetti questa ennesima mala gestione imposta a livello nazionale dal governo Meloni", denuncia la consigliera. "Il Comune di Asti come si colloca rispetto a questa decisione? Continuerà a sostenere un servizio in cui ha investito oppure accetterà passivamente questa ennesima dilazione?"

Redazione


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