Viviamo in un posto bellissimo - 22 febbraio 2025, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo e multiculturale

Nei prossimi giorni ci aspettano due momenti imperdibili di scambio culturale, momenti di conoscenza che raccontano identità altrui arricchendo la nostra

Martisor romeni dal 1 marzo anche al polso degli astigiani

Il termine multiculturalismo, entrato nell’uso comune verso la fine degli anni Ottanta, indica una società dove più culture, anche se molto differenti, convivono rispettandosi reciprocamente. L’idea, certamente non campata in aria, è che i diversi gruppi etnici conservino ognuno le proprie peculiarità, mantenendo il diritto ad esistere senza omologarsi a una cultura predominante. Negli ultimi anni, tuttavia, si è iniziato a sottolineare gli aspetti critici di questo modo di intendere l’integrazione, tanto da concludere che porterebbe all’effetto paradossale di escludere le minoranze, invece di promuoverne la partecipazione alla società. Criticità che personalmente non vedo, anzi, nella sempre più forte tendenza di culture diverse che si aprono e apprendono le une dalle altre in una sorta di interscambio creativo, senza che nessuno perda identità, ma arricchendola con qualcosa di quella altrui. 

Un esempio non da poco lo avremo nei prossimi giorni. Due esempi, per esattezza, ambedue d’origine Romena, comunità che nell'Astigiano conta diverse migliaia di residenti, quasi 1.500 nel solo capoluogo, risorsa per il tessuto economico, risorsa sociale e culturale. Due esempi evidenti del bel desiderio di farsi conoscere. Voglia di aprirsi, portata avanti ad Asti e dintorni dalla neo nata associazione culturale “ La Comunità Romena di Asti”. Associazione che, tanto per cominciare, ci invita a festeggiare nuovamente San Valentino, lunedì prossimo, 24 febbraio. Data di festa degli innamorati chiamata in Romania “Dragobete”, dal nome di un’antica divinità, simile al nostro Cupido, così antica da riportare ai Daci, popolazione danubiana su cui ci sarebbe tanto da raccontare e da scoprire. Dio campestre dell’amore che fidanzava tutti gli animali della terra all’inizio della primavera, dando un valore alla festa ben più ampio e universale del nostro.

Per il secondo atto di scambio culturale abbiamo invece da aspettare fino al 1 marzo. Per i romeni è il giorno in cui si festeggia l’arrivo della primavera, detto dei ”Martisor”. Festa che riporta alla vincita del bene contro il male, della salute contro la malattia, della luce contro la notte, del caldo contro il freddo. Il Martisor è un ciondolo, accompagnato da un filo rosso ed uno bianco intrecciati. Rosso come amore e sacrificio, bianco per la purezza. Il ciondolo può rappresentare un bucaneve, un quadrifoglio, un cuoricino o una coccinella. Augurio di un buon inizio di primavera da mettere al polso. Simbolo, dal 2007, Patrimonio immateriale Unesco. Augurio che La Comunità Romena di Asti, in collaborazione con la Parrocchia Ortodossa Romena “SS Apostoli Pietro e Paolo” di Asti, ha scelto di condividere con gli astigiani regalando un mucchio di Martisor, tangibili metafore di continua e bellissima rinascita per tutti. Martisor che saranno distribuiti adin città, in piazza Alfieri e in piazza Campo del Palio, a San Damiano d’Asti e a Villafranca d’Asti. 

Davide Palazzetti