Mario Malandrone, consigliere comunale di minoranza, ha condiviso sul suo profilo Facebook e inviato ai media locali le sue considerazioni su due recenti episodi: il crollo parziale di parte della controsoffittatura della piscina comunale, con tutte le polemiche conseguenti, e un incendio sviluppatosi in un palazzo evacuato di via Gancia in cui, nottetempo, ignoti si introducono per trovare un riparo di fortuna. Riportiamo di seguito il testo integrale.
L'unica cosa che è chiara è: il Comune non è in grado di controllare gli impianti che poi cedono e occorre chiuderli, e neanche le strutture chiuse si riescono a controllare. Assessori che dichiarano che chissà da dove si calano per entrare ha del surreale! Quando quelle case vennero chiuse, ovviamente per incuria di chi gestiva, noi non soffiammo sul fuoco. Ma di chi era la responsabilità? E ora? Dentro ci si dorme, perché il problema casa non è affrontato adeguatamente. L'assessore che fa? Non ricorda nessuna responsabilità del Comune e chiede aiuto alla Prefettura, come se il Comune, su chiusura della struttura, pericolo, ecc. e poi emergenza che si sfoga e entra in uno stabile del Comune non avesse responsabilità... surreale! Certo che per una amministrazione rieletta sul motto della sicurezza è davvero il colmo. Occorrerebbe ammettere di non essere in grado e ammettere che la sicurezza si fa con pugno di ferro non è la soluzione, ammettere di non essere capaci e che la sicurezza si fa con scelte sociali adeguate.
Mario Malandrone