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Attualità | 19 febbraio 2025, 10:52

Asti si mobilita contro il bullismo: il 27 febbraio la terza edizione della marcia contro il bullismo

All'arrivo in piazza San Secondo si terrà il "gioco dell'oca contro il bullismo", ideato dall'Istituto comprensivo di San Damiano d'Asti

Un momento della marcia 2024 (Merphefoto)

Un momento della marcia 2024 (Merphefoto)

Asti si prepara a scendere in strada per ribadire con forza il proprio no al bullismo e al cyberbullismo. Giovedì 27 febbraio si terrà la terza edizione della "Marcia contro il bullismo, il cyberbullismo e ogni tipo di prevaricazione", un evento promosso dall'Assessorato all'Istruzione del Comune di Asti in collaborazione con l'IIS Vittorio Alfieri, scuola polo contro il bullismo, e l'Ufficio Scolastico Provinciale di Asti e Alessandria.

L'iniziativa si inserisce nel quadro della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, che si celebra ogni anno il 7 febbraio, e punta a sensibilizzare studenti, docenti e cittadini su un fenomeno che continua a colpire giovani di ogni età. La prevaricazione, l'esclusione sociale e la violenza, anche digitale, sono piaghe sempre più diffuse, che richiedono risposte concrete da parte della società. La marcia partirà alle 10 da piazza Cattedrale, dopo il ritrovo previsto per le 9:30, e si snoderà lungo un percorso che attraverserà piazza Cairoli, corso Alfieri e via Gobetti, fino a concludersi in piazza San Secondo verso le 11:30.

Protagonisti assoluti della manifestazione saranno gli studenti delle scuole di Asti e provincia, chiamati a partecipare con striscioni e cartelloni per lanciare un messaggio forte contro ogni forma di violenza e sopraffazione. Si prevede la partecipazione di circa 900 persone tra studenti, insegnanti e volontari del Servizio Civile Universale, che collaboreranno alla gestione del corteo.

All'arrivo in piazza San Secondo, il cuore dell'evento sarà un'attività educativa basata sul "gioco dell'oca contro il bullismo", ideato dall'Istituto Comprensivo di San Damiano d'Asti. Attraverso domande, riflessioni e ostacoli ispirati al vissuto quotidiano degli studenti, il gioco offrirà un'opportunità per comprendere meglio le dinamiche del bullismo e per promuovere una cultura del rispetto e della convivenza civile.

 Al termine della manifestazione, ad ogni scuola partecipante verrà consegnato un attestato di partecipazione, a riconoscimento dell'impegno profuso nella lotta contro il bullismo.

"In un momento come questo è fondamentale lanciare un messaggio"

"È innanzitutto doveroso ringraziare tutte le scuole che hanno partecipato alla marcia contro il bullismo, che ogni anno vede una partecipazione sempre maggiore, coinvolgendo istituti di ogni ordine e grado. Un grazie speciale va agli insegnanti che hanno lavorato con impegno per organizzare questa iniziativa e ai ragazzi che hanno preso parte con entusiasmo" spiega l'assessore all'istruzione Loretta Bologna

"Un ringraziamento particolare anche al Liceo Classico Alfieri, scuola referente per il nodo contro il bullismo, e alla professoressa Carelli per il suo prezioso contributo. Come Comune, abbiamo seguito tutta la parte amministrativa grazie all’impegno degli uffici, dei dirigenti e di tutte le persone coinvolte. Organizzare un evento di questo tipo non è semplice: c’è un lavoro di preparazione che dura diversi mesi, ma è qualcosa in cui crediamo profondamente.

In un periodo storico come questo, in cui le problematiche giovanili sono sempre più al centro dell’attenzione, è fondamentale lanciare un segnale chiaro. La grande adesione dimostra quanto il tema del bullismo sia sentito da tutta la comunità e quanto sia necessario continuare a parlarne e ad agire per contrastarlo."

La marcia rappresenta un momento di forte impatto educativo e sociale, in cui la cittadinanza si unisce per promuovere un ambiente scolastico e comunitario sicuro e inclusivo. Il dilagare di episodi di prepotenza, sia fisica che online, impone una risposta collettiva, che veda unite scuole, famiglie e istituzioni nella costruzione di un contesto in cui nessuno debba sentirsi solo di fronte alla violenza.

Alessandro Franco

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