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Cultura e tempo libero | 17 febbraio 2025, 09:01

Le telecamere Rai sono tornate a raccontare l'Astigiano

Con un documentario in onda ieri sera che, partendo da Paolo Conte, ha documentato numerose figure di spicco della città e della provincia

Il compianto Massimo Cotto in un fermo immagine tratto dal documentario

Il compianto Massimo Cotto in un fermo immagine tratto dal documentario

Ieri sera le telecamere Rai torneranno a 'raccontare' l'Astigiano, mostrando come quella in cui viviamo sia una terra ricca di eccellenze artistiche e paesaggistiche.Su Rai 5 è infatti andato in onda il documentario "Asti e Monferrato, effervescente musicale" di Gianfranco Anzini. Nel quale l'autore ha guidato gli spettatori in un viaggio che ha preso spunto dalle note di Paolo Conte, compositore astigiano di fama internazionale e imprescindibile punto fermo per raccontare l'astigianità. La sua figura carismatica è stata esplorata attraverso il racconto di Manuela Fùrnari, pianista e insegnante.

Sempre in città risuona ancora vivo e forte il ricordo di Massimo Cotto, poliedrico giornalista e speaker radiofonico nonché autore di numerosi libri di successo tra i protagonisti del documentario. Prematuramente scomparso lo scorso anno, Cotto resta una figura indimenticabile per la città. Sempre ad Asti, il documentario ha incontrato anche il coach Davide Greguoldo, che ha allenato i campioni nazionali di boxe Oliha Etinosa e Hassan Nourdine, due astigiani le cui famiglie provengono da paesi africani, e Valeria Dezani Bosia, che gestisce la caffetteria letteraria di Palazzo Mazzetti. Mentre la sorella Vittoria Dezani, titolare della "Piccola Libreria Indipendente", tra i vari libri ha proposto "Ferrovie del Messico" di Gianmarco Griffi, autore astigiano candidato al premio Strega a sua volta intervistato nell'ambito del documentario.

A Nizza Monferrato, il focus si è spostato su Valerio Soave, che dirige la Mescal, storica etichetta discografica che ha lanciato artisti come Afterhours, Subsonica, Morgan e Bluvertigo, Carmen Consoli, Ermal Meta e altri ancora. Risalendo il torrente Belbo, si è giunti a Canelli, patria dello spumante italiano dove famiglia di Polina Bosca produce bollicine da quasi due secoli. Le cantine storiche di Canelli, con le loro "cattedrali sotterranee", sono state riconosciute dall'UNESCO come patrimonio mondiale dell'Umanità e attirano numerosi turisti. A Canelli si trova anche Roberto Marmo, imprenditore impegnato nella lavorazione dell'acciaio per le aziende vinicole.

Infine tappa a Boglietto di Costigliole, dove il documentario ha fatto tappa all'Aviosuperficie, parlandone con Carlo Susenna, pilota esperto, si dedica al volo con aerei ultraleggeri. 

Il documentario può essere recuperato in streaming, collegandosi a questa pagina sul portale Raiplay e scorrendo fino al minuto 55

Gabriele Massaro

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