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Cultura e tempo libero | 15 febbraio 2025, 18:16

L'artista astigiano Philip Staniscia porta "Was the Future" a Torino: un viaggio tra arte e intelligenza artificiale

Allo Spazio Musa di Torino dal 21 febbraio al 23 marzo. "L'impronta umana resta imprescindibile"

Philip Staniscia

Philip Staniscia

La mostra "Was the Future", di Philip Staniscia  a cura di Francesco Longo, sarà visitabile presso lo Spazio Musa di Torino dal 21 febbraio al 23 marzo. Con 21 opere in esposizione, Philip offrirà un’esperienza immersiva che accompagnerà il visitatore in un viaggio tra passato e futuro, arte e tecnologia. Il vernissage si terrà il 21 febbraio alle ore 18.

Un artista astigiano che ridefinisce l’arte digitale

L’arte e la tecnologia si incontrano in un nuovo orizzonte creativo con il Nuovo Umanesimo Digitale, un movimento che vede l’intelligenza artificiale non come sostituto dell’artista, ma come catalizzatore di nuove forme espressive. Tra i protagonisti di questa rivoluzione, spicca Philip Staniscia, artista astigiano che sta ridefinendo i concetti di arte e identità attraverso l’uso innovativo dell’IA.

L’adozione dello pseudonimo Philip non è una semplice scelta stilistica, ma una dichiarazione artistica che segna l’evoluzione del suo percorso. Le sue opere uniscono passato e futuro, reinterpretando l’arte tradizionale attraverso il linguaggio digitale. Il suo approccio non si limita a preservare l’eredità artistica del passato, ma la rinnova, rendendola attuale e accessibile a un pubblico contemporaneo.

Arte, IA e fantasia: una nuova visione creativa

Le creazioni di Philip nascono da un equilibrio perfetto tra intuizione umana e potenza computazionale. Utilizzando strumenti basati sull’intelligenza artificiale, realizza opere digitali sotto forma di video, stampe e proiezioni, aprendo nuovi scenari nel panorama artistico. Nel dibattito sul digitale, spesso il termine "fake" viene contrapposto all'autenticità dell’arte tradizionale. Philip, invece, ribalta questa prospettiva, trasformando il concetto di "fake" in "fantasia". Se si negasse valore a ciò che non esiste nella realtà fisica, molte delle più grandi opere dell’umanità verrebbero sminuite.

Nonostante il ruolo centrale dell’intelligenza artificiale, l’impronta umana resta imprescindibile. Forte della sua esperienza in computer grafica e animazione digitale, Philip guida e modella l’output dell’IA, dimostrando che l’arte, anche nell’era digitale, continua a essere un riflesso delle emozioni e delle capacità dell’artista.

Dettagli della mostra:

Redazione

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