Il poker è un gioco di carte che per sua natura ci aiuta a sviluppare e potenziare tutta una serie di competenze fondamentali al tavolo verde e preziose nella quotidianità. Concentrazione, abilità nel calcolo probabilistico, gestione della pressione psicologica: i pokeristi di lungo corso sanno bene che eccellere al tavolo da gioco significa poter contare su una gamma di abilità che tornano utili nel lavoro e nella gestione delle attività di ogni giorno. In che modo? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Gestire le pressioni
Il gioco combina adrenalina, competizione e dinamiche prestazionali sottoponendo i pokeristi a un vero e proprio stress psicologico. Che si tratti dell'Omaha, del Texas Holdem, probabilmente la variante di poker più popolare online, o del Poker all'Italiana, poco importa: la capacità di tenere sotto controllo lo stress è fondamentale per mantenere un alto livello di lucidità e concentrazione. Per questo motivo diventare un giocatore esperto vuol dire lavorare sull’autocontrollo e sulla capacità di affrontare le emozioni della partita in modo assolutamente neutro: questo esercizio potenzia la fiducia in sé stessi e aiuta a mostrarsi sicuri, anche nei momenti di maggiore difficoltà. D’altra parte mantenere un atteggiamento neutro e rilassato in partita consente di schermarsi dallo sguardo indagatore dell’avversario che, invece, sarà portato a osservarci per cogliere ogni minimo segnale di emotività, gesti involontari e body tell in grado di offrire indizi sulla nostra tattica di gioco e sul tipo di mano in nostro possesso. Il tema della gestione delle pressioni ci riporta alla vita quotidiana che, si sa, è costellata di eventi inattesi: quale modo migliore per affrontarli se non mantenendo lucidità e autocontrollo? Ne è convinta la psicologa e pokerista professionista Maria Konnikova, che nel suo libro “Il grande bluff” ha riflettuto proprio sul modo in cui il poker aiuta ad affrontare tutto ciò che è incerto e a gestirne gli effetti sulla quotidianità.
L’arte del bluff
Il bluff è uno degli aspetti che meglio sintetizzano l’essenza del poker e accomunano l’impianto strategico di tutte le varianti e le specialità. Tecnicamente si tratta della capacità di dissimulare emozioni e comportamenti per depistare gli altri giocatori rispetto al valore della combinazione in nostro possesso e alle nostre reali intenzioni di gioco. Sul fronte psicologico è una delle pietre miliari del poker e i giocatori di lungo corso lo sanno: grazie al bluff qualche volta è anche possibile volgere a proprio favore anche una situazione inizialmente sfavorevole, magari inducendo l’avversario a credere di essere in svantaggio e ad abbandonare la partita. Talvolta per restare abbottonati e non lasciar trasparire soddisfazione o disappunto sarà necessario non lasciarsi tentare dal table talk: non a caso l’attrice e doppiatrice americana Jennifer Tilly, che è anche una campionessa di poker, consiglia ai pokersti in erba di proteggere il proprio gioco non dilungandosi in inutili conversazioni. L’abilità di schermare le proprie emozioni mostrando all’esterno solo una parte del nostro reale stato d’animo può fare la differenza anche nella vita di tutti i giorni: chi non ha mai bluffato per ottenere un piccolo grande risultato sul lavoro o nelle relazioni interpersonali?
Lezioni di strategia
Tra i tasselli che compongono il set strategico del pokerista vincente, sia al tavolo verde fisico che a quello digitalizzato, ce ne sono tre in particolare che funzionano bene anche nella quotidianità.
Abbiamo già visto come la capacità di assumere il giusto assetto mentale sia fondamentale per gestire la pressione della gare e mantenere la giusta lucidità per costruire una strategia vincente e portare a casa il risultato: questa abilità, combinata alla capacità di autoanalisi rispetto alla propria performance di gioco è importante per analizzare vittorie e sconfitte. Questo approccio, supportato dalla capacità di analisi probabilistica, è importantissimo perché permette di verificare la validità del proprio metodo mettendone in risalto punti di forza e criticità. Dalla valutazione oggettiva delle proprie abilità e competenze deriva, poi, la capacità di gestire le proprie risorse finanziarie: puntare troppo, al tavolo verde, così come nella vita di tutti i giorni, rischia di crearci concrete difficoltà economiche. In questo caso un esempio pratico è calzante: qualche volta il giocatore inesperto tende a spingere la posta in gioco troppo in alto senza tenere conto che magari il bankroll a disposizione non lo consente. Per fare una valutazione oggettiva, invece, è sempre utile tenere bene a mente che in generale sarebbe opportuno non partecipare a un cash game il cui buy-in sia di 25 volte inferiore al proprio bankroll, mentre sul fronte dei tornei la regola aurea prevede di non investire più del 2% del bank roll nel buy-in.
Il poker è un gioco dalle mille risorse: oltre a regalare momenti di svago, offre al giocatore una serie di competenze che vanno oltre il tavolo verde: che si tratti di gestire lo stress o di valutare quanto puntare, ciò che si impara durante una partita va a consolidare il set mentale con cui affrontiamo la vita.