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Agricoltura | 14 febbraio 2025, 07:12

Lavoratori extracomunitari: Coldiretti Asti: "Quote d’ingresso esaurite in pochi minuti, il sistema è al collasso"

L' associazione: "Serve una riforma urgente per garantire trasparenza e rispondere alle esigenze del mercato del lavoro agricolo. Serve una riforma urgente per garantire trasparenza e rispondere alle esigenze del mercato del lavoro agricolo"

Lavoratori extracomunitari: Coldiretti Asti: "Quote d’ingresso esaurite in pochi minuti, il sistema è al collasso"

Con le quote di ingresso per i lavoratori extracomunitari esaurite in pochi minuti e un sistema che non garantisce la reale disponibilità della manodopera, è evidente che il meccanismo dei click-day non funziona più. Coldiretti lancia l’allarme: è ora di superare un modello che non soddisfa né le imprese agricole né i lavoratori, rischiando di alimentare il lavoro sommerso e le infiltrazioni della criminalità organizzata.  

Durante l’ultimo click-day, sono stati richiesti 110.000 “posti” a livello nazionale, di cui 120 riservati alle associazioni di categoria astigiane. Tuttavia, il sistema presenta criticità strutturali. Innanzitutto, non tutti i lavoratori richiesti si presenteranno effettivamente. Secondo le stime di Coldiretti, nel 2024 solo il 70% dei lavoratori rispetto alle quote gestite dalle associazioni datoriali agricole è arrivato in Italia, mentre nel 2023 la percentuale era crollata a un terzo.  

Un altro problema è la rigidità del sistema. Le pratiche, caricate lo scorso novembre e perfezionate a gennaio, non possono essere modificate in base alle esigenze sopraggiunte. “Come Coldiretti provinciale di Asti, avevamo caricato 52 pratiche, ma al momento del click-day avremmo avuto bisogno di aggiungerne altre 20”, spiega Liliana Pipia, responsabile dell’Ufficio paghe e salariati di Coldiretti Asti. “Purtroppo, la procedura non lo consente. A questo si è aggiunto il blocco del sistema, che ha ritardato l’invio delle pratiche di due ore, creando ulteriori incertezze”.  

I rischi del lavoro sommerso e il ruolo dei Consolati


Le anomalie dei click-day hanno portato a situazioni di irregolarità, con lavoratori stagionali che, dopo aver partecipato alle raccolte, rimangono in Italia per non perdere future opportunità di impiego. “Questa forza lavoro sommersa alimenta il business delle agro-mafie e finisce nelle mani dei caporali”, denuncia Monica Monticone, presidente di Coldiretti Asti. “È fondamentale sanare queste posizioni irregolari e garantire trasparenza, rispondendo alla crescente domanda di manodopera delle aziende agricole”.  

Un altro nodo critico è rappresentato dai Consolati, dove spesso si creano “colli di bottiglia” che rallentano ulteriormente le procedure. Per questo, Coldiretti chiede un maggiore coinvolgimento delle associazioni datoriali nella gestione delle quote, sfruttando le opportunità offerte dalla revisione dell’ultimo decreto flussi.  

Formazione all’estero: la chiave per un’agricoltura moderna


Oltre alla riforma del sistema, Coldiretti punta sulla formazione dei lavoratori nei Paesi d’origine. “L’agricoltura non ha bisogno solo di braccianti, ma di figure specializzate”, sottolinea Giovanni Rosso, direttore di Coldiretti Asti. “In collaborazione con Filiera Italia, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e E4Impact, abbiamo avviato un progetto in Egitto, Marocco e Costa d’Avorio per formare piloti di droni e professionisti dell’Agricoltura 4.0. L’obiettivo è creare una manodopera qualificata, pronta a rispondere alle sfide del futuro”.  

Redazione

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