Politica - 13 febbraio 2025, 10:00

Asti: la minoranza propone di aderire alla campagna nazionale per il recupero degli immobili abbandonati

I consiglieri chiedono all'Amministrazione di compiere un passo verso la riqualificazione urbana e il contrasto al degrado

Il vecchio ospedale (Merphefoto)

I consiglieri di minoranza Mario Malandrone, Mauro Bosia, Vittoria Briccarello e Gianfranco Miroglio hanno presentato un ordine del giorno intitolato "Recepire la campagna nazionale Riapriamo le porte degli immobili fantasma". L'iniziativa si ispira alla campagna nazionale promossa dal Forum "Salviamo il Paesaggio" e mira a contrastare il fenomeno degli edifici abbandonati, favorendone il recupero e il riutilizzo a beneficio della collettività.

La proposta nasce dalla consapevolezza di una situazione preoccupante: secondo dati ISTAT, in Italia esistono oltre 10 milioni di abitazioni e migliaia di capannoni produttivi o commerciali inutilizzati, "circa un terzo degli edifici esistenti", un patrimonio immobiliare "in condizioni di inutilizzo o incuria" che contribuisce al "degrado del tessuto urbano, della convivenza civile e dell’incolumità pubblica". A questo si aggiunge l'assurdità di "piani urbanistici che continuano a prevedere nuove edificazioni" con ulteriore consumo di suolo, invece di recuperare quanto già esistente.

La proposta si basa su un principio costituzionale importante: "La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti" (art. 42 Costituzione Italiana). I proponenti evidenziano che "un immobile abbandonato non svolge più alcuna funzione sociale", ma "tornando nella proprietà comune o collettiva mediante l’acquisizione al patrimonio comunale, potrà invece recuperarla".

La minoranza chiarisce che questa operazione "non deve essere confusa come un atto di esproprio, che è invece altro istituto giuridico", ma rappresenta "una scelta politica e amministrativa" per garantire il bene comune. A supporto della legittimità dell'iniziativa, viene ricordato il parere favorevole di insigni giuristi come Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, e l'esempio del Comune di Terre Roveresche, che ha già adottato un regolamento simile dal 2017.

L'ordine del giorno impegna la Giunta Comunale di Asti a "censire il patrimonio immobiliare esistente nel Comune" per individuare i beni inutilizzati o in stato di degrado e a "aggiornare in modo partecipato l’elenco di beni con le caratteristiche di ‘beni comuni’", coinvolgendo la cittadinanza in "assemblee pubbliche per una necessaria disseminazione culturale e presa di coscienza individuale e collettiva".

Un punto cruciale è la previsione di "una campagna di ordinanze atte a intimare alle relative proprietà di adottare entro 120 giorni tutti i provvedimenti necessari per: eliminare condizioni di pericolo e pregiudizio alla sanità e igiene pubblica; predisporre urgenti opere di messa in sicurezza; ripristinare condizioni di decoro". Qualora i proprietari non ottemperassero, "il Comune avrà la facoltà di dichiarare acquisito il bene al patrimonio comunale ope constitutionis e iniziare la procedura relativa mediante deliberazione del Consiglio Comunale".

Files:
 Delibera di CC n. 10 del 15.03.2022 Regolamento Terre Roveresche 1  (1.3 MB)

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