Il chiosco ex Pantera Rosa, in corso Galileo Ferraris all'interno dei giardini pubblici, da tempo inutilizzato e in stato di abbandono, torna al centro del dibattito politico e amministrativo ad Asti. Il sindaco Maurizio Rasero ha firmato un'ordinanza per la messa in sicurezza della struttura, al fine di prevenire occupazioni abusive e garantire la tutela della pubblica incolumità.
L’ordinanza arriva dopo che la Questura di Asti ha segnalato la presenza di immobili abbandonati a rischio occupazione illegale. Il chiosco in questione è attualmente in disuso da tempo e la società stessa risulta cancellata dal registro delle imprese dallo scorso settembre. Una situazione che, secondo il primo cittadino, potrebbe favorire intrusioni e usi impropri della struttura, con conseguenti rischi per la sicurezza urbana.
La disposizione del sindaco Rasero impone ai liquidatori della società di adottare misure immediate per sigillare l’edificio e impedirne l’accesso non autorizzato. Tra le azioni richieste figurano la chiusura degli accessi con murature o cancelli metallici, l’installazione di sistemi di sorveglianza e l’apposizione di segnaletica di divieto d’accesso. Già nei mesi scorsi era stato documentato come il chiosco in disuso fosse diventato un ricovero di senzatetto.
"Deve diventare un presidio a beneficio della sicurezza di tutti"
"Trasformare l'ex Pantera Rosa in un presidio delle forze dell'ordine": questa la proposta dell'assessore alla Sicurezza di Asti Luigi Giacomini per il futuro del chiosco abbandonato di corso Galileo Ferraris.
"Il mio obiettivo è quello di salvare la struttura e fare un presidio delle forze dell'ordine," dichiara Giacomini, che non nasconde le criticità dell'area. "Lì ci sono stati dei bivacchi, prostituzione, c'è anche spaccio. È proprio una zona di degrado vicino ad una zona frequentata dai bambini," spiega l'assessore, sottolineando l'urgenza di un intervento risolutivo.
La soluzione prospettata è chiara: "L'idea sarebbe, come ho già detto una volta, renderlo utile come presidio, non dalla Polizia Municipale, ma delle forze dell'ordine e eventualmente di qualche associazione che almeno mantenga presidiato tutta quell'area lì," precisa Giacomini.
L'assessore non esclude però scenari più drastici in caso di fallimento del progetto: "Nella peggiore delle ipotesi andiamo al suolo e ci togliamo dai fastidi," ammette. Nel frattempo, l'attenzione resta alta su tutte le strutture simili della zona: "Sono attenzionati tutti i chioschi," conferma Giacomini, evidenziando come il problema sia più ampio e richieda un approccio sistematico.
Il provvedimento non è privo di precedenti politici: la struttura era già stata oggetto di un’interpellanza della consigliera di minoranza del Partito Democratico, Maria Ferlisi, che aveva sollevato il tema della gestione degli immobili comunali dismessi e della necessità di interventi per evitarne il degrado.