Un lutto che lascerà sicuramente un segno profondo nella memoria collettiva della città: si è spento oggi Paolo Monticone.
Nato ad Asti il 28 maggio 1942, è stato una figura di riferimento per l'antifascismo e il giornalismo locale. Diplomato al Liceo Scientifico “Vercelli”, ha avuto una gioventù segnata dalla passione per lo sport, ricoprendo i ruoli di giudice, arbitro e dirigente nell'atletica leggera e nella pallacanestro.
La sua carriera giornalistica è iniziata prestissimo, a soli 17 anni, come apprendista cronista di cronaca nera presso La Nuova Provincia, testata di cui è poi diventato redattore capo e direttore, consolidando la sua autorevolezza nel panorama dell'informazione locale, con l'amico Carlo "Charlie" Accomasso.
Alla soglia dei 60 anni, ha assunto la direzione (mantenuta per sette anni, dal 2002 al 2009) del Corriere dell’Astigiano, settimanale nel quale ha messo la sua esperienza a disposizione di una redazione di allora giovani cronisti, contribuendo in modo determinante alla formazione di una nuova generazione di giornalisti, alcuni dei quali ancora in attività. Di quel gruppo di lavoro faceva parte anche suo figlio Lorenzo che, seguendo le orme paterne, aveva assunto il coordinamento della redazione sportiva del settimanale. Dedicandosi strenuamente al lavoro che tanto amava anche quando la malattia che lo avrebbe prematuramente portato alla morte - avvenuta a soli 38 anni, il 29 ottobre 2011 - aveva già iniziato a manifestarsi. Un dolore che segnò profondamente lui e sua moglie Eugenia.
Sempre in ambito giornalistico, per molti anni è stato ufficio stampa della Cia Asti e redattore di "Nuova Agricoltura", mensile della Cia Piemonte, e addetto stampa della sezione astigiana dell'Aics (Associazione Italiana Cultura Sport), nonché direttore del mensile dell'Anpi Asti. Di cui, nel 2016, ha assunto la presidenza, diventando il primo non partigiano a guidare l'associazione.
Alla guida dell'Anpi, Monticone ha lavorato instancabilmente per mantenere vivi i valori della Resistenza, opponendosi con fermezza a qualsiasi tentativo di revisionismo storico. Ha promosso iniziative per coinvolgere le nuove generazioni e rafforzare la consapevolezza dell'importanza della democrazia e della libertà. Durante il suo mandato, ha saputo altresì rafforzare il legame tra l'Anpi e la comunità locale, rendendo l'antifascismo un tema attuale e vivo.
Negli anni si è dedicato anche alla produzione letteraria, contribuendo alla biografia del leggendario "Diavolo Rosso", ovvero Giovanni Gerbi che fu un campione di ciclismo negli anni '30, scritta insieme a Antonio Guarene, Pippo Sacco ed Ezio Mosso. Con quest'ultimo ha collaborato a numerosi progetti editoriali.
Tra i numerosi ricordi, citiamo quello di Luca Quagliotti, segretario generla della Cgil Asti: "Giornalista garbato e sempre corretto nei rapporti con il sindacato sempre puntuale nei suoi articoli a ben rappresentare le nostre opinioni. Paolo, nonostante la malattia che lo ha afflitto per lungo tempo, è sempre stato vicino alla Cgil ed ha rappresentato al meglio i valori della Resistenza e dell’antifascismo. Sempre pronto a scendere in piazza per difendere i valori della pace, per la difesa del lavoro e contro ogni forma di discriminazione".
"Era un uomo importante per il territorio, grande conoscitore di tutte le vicende locali e non solo, che ha saputo darmi consigli preziosi e aiutarmi a costruire relazioni - lo ricorda l'imprenditore Alessandro Durando, presidente Cia Asti nel periodo della collaborazione - Paolo è stato fondamentale per Cia Asti, ha collaborato a tessere relazioni istituzionali importanti per l’Organizzazione. Era un uomo lungimirante e attento ai vari contesti, è stato la memoria storica di Asti; per me è stato fondamentale per la progettualità del mio mandato di presidenza. Anche a livello vitivinicolo aveva profonda conoscenza, ricordava anche le ragioni che hanno portato al fallimento di alcuni progetti storici".
Anche il Comitato Aics Asti ha espresso profondo cordoglio per la sua scomparsa, ricordandolo come "Grande appassionato di sport, che da oltre 25 anni collaborava con l'Aics come addetto stampa e responsabile immagine. Grazie a lui le numerose iniziative dell'Aics Asti hanno potuto godere di visibilità su tutto il territorio astigiano. Fino all'ultimo non ha mai fatto mancare il suo supporto e la sua professionalità. Il suo ricordo rimane vivo in tutti noi e i consigli dati in questi anni continueranno a guidarci anche in futuro".
La data delle esequie, che si terranno in forma civile, non è ancora stata definita.