Economia e lavoro - 05 febbraio 2025, 12:16

Sindacati europei in piazza a Bruxelles per chiedere un piano industriale alla UE

Presente alla manifestazione anche una delegazione astigiana della Fiom Cgil: "Asti è stata sempre città di resistenza, elaborazione e trasformazione, vogliamo proseguire questa tradizione"

La delegazione della Fiom Cgil Asti

Bruxelles è stata il palcoscenico di una grande manifestazione che ha visto la partecipazione di lavoratori provenienti da diverse nazioni europee, inclusi naturalmente rappresentanti del Piemonte e, nello specifico, anche una delegazione astigiana. La protesta, tenutasi di fronte alla sede del Consiglio Europeo, ha visto la partecipazione di lavoratori di vari settori, tra cui la metalmeccanica, la chimica-farmaceutica, l'energia, la moda, la plastica e molti altri comparti. L'obiettivo comune di questi lavoratori era rivendicare una politica industriale europea forte, capace di stabilire una direzione chiara per tutti gli stati membri.

Tra i sindacati italiani che hanno partecipato attivamente si annoverano Fim, Fiom, Uilm, Filctem, Femca e Uiltec. Alla manifestazione erano presenti i segretari generali di queste sigle sindacali, tra cui Ferdinando Uliano, Michele De Palma, Rocco Palombella, Marco Falcinelli, Nora Garofalo e Daniela Piras.

"Abbiamo fatto una grande manifestazione per chiedere interventi contro la desertificazione industriale, per una politica energetica europea pulita e accessibile, per la tutela delle eccellenze industriali europee - ha ribadito Vito Carelli, della Fiom Cgil Asti - Questi interventi sono necessari anche per il rilancio industriale di Asti e provincia che come sindacati metalmeccanici cittadini stiamo portando avanti con determinazione da anni. Asti è stata sempre città di resistenza, elaborazione e trasformazione, ottenute tramite le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori e noi vogliamo proseguire questa tradizione".

La manifestazione ha avuto inizio alle 10.30 in place Jean Rey, con gli organizzatori che hanno sottolineato l'urgenza di un intervento immediato per gestire la transizione ecologica. Evidenziando come la mancanza di una strategia chiara, di un piano industriale europeo e i ritardi negli investimenti abbiano trasformato la deindustrializzazione da una semplice minaccia a una realtà concreta.

I manifestanti hanno espresso una serie di richieste fondamentali: innanzitutto, è stato chiesto di investire nella formazione dei lavoratori. In secondo luogo, hanno sollecitato l'attuazione di una politica industriale che preveda forti investimenti pubblici. Successivamente, hanno sottolineato la necessità di investire in infrastrutture moderne per garantire un'energia stabile, conveniente, affidabile e con basse emissioni di carbonio. Hanno anche rivendicato il rafforzamento della contrattazione collettiva e una maggiore partecipazione dei lavoratori ai processi decisionali. Infine, hanno chiesto di assicurare pratiche di acquisto eque e di applicare la due diligence sui diritti umani lungo tutta la catena di fornitura.

Redazione


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