Il consigliere comunale Mario Malandrone (Ambiente Asti) ha presentato un'interrogazione urgente al sindaco Maurizio Rasero e agli assessori competenti per focalizzare l'attenzione sul destino del Trovamici, centro che per vent'anni ha rappresentato un punto di riferimento per l'infanzia e le famiglie dell'area di via Vigna. La questione è stata ripresa durante il dibattito sull'edilizia popolare a margine della mostra "Vite tra le crepe" e in un'assemblea con i residenti di Via Dogliotti, che hanno segnalato il degrado della struttura e la presenza di persone che vi entrano abusivamente.
Inaugurato nel dicembre 1998 come "Il Trovamici - centro infanzia e famiglie", la struttura ha svolto un ruolo cruciale per la comunità, offrendo spazi di socialità, gioco e attività educative per bambini e adulti. Il centro era un luogo di aggregazione, dove si svolgevano attività specifiche per bambini con disabilità o bisogni educativi speciali, e rappresentava un punto di auto-mutuo aiuto tra genitori, un luogo di socializzazione, di sostegno alla coppia e al rapporto genitoriale. Per circa 20 anni, il Trovamici è stato un luogo vivo e partecipato all'interno del quartiere.
Circa tre anni fa, però, il Trovamici è stato chiuso, nonostante un investimento per renderlo sicuro e agibile. Successivamente, la sede del Trovamici è stata inclusa nel progetto PinQua, un piano che prevedeva il recupero degli alloggi di Via Dogliotti e la trasformazione del Trovamici in un dormitorio maschile. Tuttavia, questo progetto non è stato finanziato. La questione del Trovamici è stata sollevata in passato anche da altri consiglieri, con interrogazioni riguardanti il ripristino del centro e lo stato di abbandono dei giochi nel cortile.
Malandrone sostiene che il centro, ormai abbandonato, è diventato un simbolo di spreco e di incuria. Come evidenziato dal consigliere, la struttura accresce il numero di edifici abbandonati e non utilizzati in città.
Nel documento Malandrone ricorda anche che in occasione del Consiglio Comunale del 10 marzo 2022, l'amministrazione (prima consiliatura Rasero) aveva annunciato un cambio di rotta rispetto al progetto PinQua, dichiarando che il Trovamici non sarebbe diventato un dormitorio, ma sarebbe tornato a essere uno spazio educativo. Per rendere agibile la struttura, si stimava un costo di circa 50.000 euro. Tuttavia, a distanza di tre anni da queste dichiarazioni, non si sono registrati progressi concreti.
I servizi sociali e l'area educativa hanno più volte espresso il bisogno di spazi aggiuntivi per luoghi neutri e incontri con i genitori. L'interrogazione del consigliere Malandrone pone una serie di domande all'amministrazione comunale: se le ipotesi progettuali del progetto PinQua non sono più prioritarie, se ci sono controlli sull'utilizzo dello spazio da parte di senza fissa dimora, a quanto ammonta il costo dei lavori da effettuare, quali destinazioni si intendono dare a tali spazi, quali servizi educativi hanno bisogno di ulteriori spazi e quali servizi sono venuti meno con l'interruzione delle attività del Trovamici. Infine, il consigliere chiede se il Comune intende ripristinare il servizio educativo e cosa abbia impedito di procedere in tal senso negli ultimi tre anni.
L'interrogazione del consigliere si conclude con una richiesta di chiarezza sul futuro del Trovamici, sottolineando la necessità di restituire alla comunità uno spazio prezioso per l'infanzia e le famiglie.