Viviamo in un posto bellissimo - 01 febbraio 2025, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo e sempre più folle

Puntata sulla recente volontà di Javier Milei di depenalizzare il femminicidio che mi riporta a un saggio satirico cinquecentesco, l’Elogio della follia

Erasmo da Rotterdam (1466 o 1469 - 1536), autore di Elogio della follia

Tutta colpa dell’ultima boutade di Javier Milei, presidente argentino dalla basetta fluente e dalle idee ultra, ultra liberiste, che, ahinoi, arricchisce sempre più spesso con altre amenità. L’ultima, appunto, è di depenalizzare il femminicidio perché «Crea privilegi e mette metà della popolazione contro l’altra». Già nel suo “illuminante” intervento al recente Forum di Davos aveva criticato il concetto di femminicidio e più in generale aveva condannato i pericolosi progressismi dell’ideologia woke e del femminismo “radicale”, bollati come «un cancro e un virus mentale che va curato». 

Tutta colpa sua se mi è venuta voglia di rileggere l’Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam, saggio dal forte carattere satirico che, non fosse in latino, potrebbe benissimo essere stato scritto negli scorsi giorni. E invece Erasmo lo butta giù, di getto, in una sola settimana del 1509, cinquecento e passa anni fa che non si sentono, pur non essendo sicuro sia un bene. 

Il mio Elogio è un’edizione economica BUR, faticoso da leggere per il corpo dei caratteri maledettamente piccolo. Nonostante questo è andato in un amen. Comincia con la Follia, che parla in prima persona di se stessa, ovviamente elogiandosi. Figlia di Pluto, dio della ricchezza e della giovinezza, e allevata dall'ignoranza e dall'ubriachezza. I suoi più fedeli compagni sono la vanità, l’adulazione, la dimenticanza, l’accidia, il piacere, la demenza, la licenziosità, l’intemperanza e il nichilismo culturale, quello che Erasmo chiama sonno mortale. Si descrive come portatrice di allegria e spensieratezza e giustifica l'autoelogio con la sua natura schietta, che si rivela anche nel linguaggio diretto. Chissà se, anche solo per questo, il saggio di Erasmo sia stato fonte d’ispirazione per la scelta del tono di comunicazione della nuova politica italiana, argentina o americana? 

Nel testo si sprecano esempi e citazioni a favore della grandezza della pazzia e della sua utilità per la felicità dell'essere umano che, anziché curare gli aspetti spirituali e interiori, insegue follemente ciò che è terreno e finito: gloria, potere, ricchezza, lusso o successo. Quanto al mondo femminile però Erasmo cade, anche lui, nella misoginia più crassa della sua epoca, nominando più volte la donna con accezione satireggiante: " la donna è felice in quanto folle, è un "animale, sì stolto e sciocco, ma deliziosamente spassoso." e altre amenità simili. Lo fa, anche lui, è vero, ma oltre cinque secoli fa, in un tempo in cui la caccia alle streghe era ancora di moda. Forse non in Argentina e allora volete mica che ci si faccia mancare qualcosa?

Davide Palazzetti