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Attualità | 27 gennaio 2025, 13:00

Quagliotti (CGIL): "Ad Asti il Giorno della Memoria... rimossa"

Il Segretario provinciale della Camera del Lavoro non ha risparmiato dure critiche in merito agli interventi del sindaco Rasero e all'assessore Giacomini

Luca Quagliotti, Segretario provinciale della CGIL, in un'immagine d'archivio (ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin)

Luca Quagliotti, Segretario provinciale della CGIL, in un'immagine d'archivio (ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin)

In queste ore in cui, ad Asti come in tutta Italia, viene commemorato il Giorno della Memoria delle vittime della Shoah, Luca Quagliotti, Segretario Generale della CGIL di Asti, ha espresso alcune riflessioni critiche riguardo al modo in cui le istituzioni locali (con esplicito riferimento al sindaco Maurizio Rasero, ritratto nella foto di Efrem Zanchettin in occasione della posa delle pietre d'inciampo, e l'assessore Luigi Giacomini) hanno affrontato temi connessi come il fascismo e le leggi razziali. A ottant'anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, questi argomenti continuano a generare divisioni e dibattiti, rendendo fondamentale una riflessione attenta e precisa su quanto accaduto.

Di seguito, le dichiarazioni integrali di Luca Quagliotti:

Durante la lodevole iniziativa organizzata dalla Prefettura di Asti per il Giorno della Memoria, il Sindaco di Asti, nel corso del suo intervento, non ha mai pronunciato la parola fascismo ne ha citato che le leggi razziali furono volute da Mussolini ed applicate dai fascisti. Ha generalmente detto a causa delle “leggi raziali”.

Pochi giorni prima, durante la presentazione dell’ottima iniziativa sulla posa delle pietre di inciampo, l’assessore Giacomini, anziché citare Mussolini ed il fascismo responsabile delle deportazioni e dello sterminio di migliaia di cittadini italiani ebrei, ha generalizzato utilizzando la parola “Totalitarismi”.

Più di 6.800 Ebrei italiani furono deportati, a seguito dell’emanazione delle leggi razziali volute da Mussolini, è ratificate da Re Vittorio Emanuele III, per ingraziarsi Hitler. Di questi, 5969 morirono nei campi di concentramento. Quelle leggi hanno coperto di infamia il nostro Paese e hanno segnato in maniera indelebile la nostra Storia.

Le pietre di inciampo collocate nella Giornata della Memoria sono un segno importante per ricordare quanto è accaduto anche ad Asti. Ma rimuovere la memoria di chi quei fatti ha determinato vuol dire creare le condizioni perché quei fatti si ripetano. Ha ragione il Sindaco quando sostiene che le cose accaddero per “l’indifferenza dei molti”. Ma l’indifferenza ha tante facce e modalità. Soprattutto in questa fase di revisionismo storico, dove “autorevoli” esponenti dello Stato italiano continuano a dichiararsi orgogliosamente fascisti (il presidente del Senato Ignazio La Russa ad esempio), ed illustri giornalisti scrivono libri in cui sostengono che “Mussolini abbia fatto anche cose buone” (Bruno Vespa), è necessario ricordare le responsabilità politiche e morali di Mussolini e dei suoi accoliti sia per quanto riguarda lo sterminio degli Ebrei sia per quanto riguarda gli omicidi e le violenze che lo hanno portato al potere, ed è necessario farlo sempre, soprattutto quando in sala ci sono gli studenti delle scuole.

Noi pensiamo che non possiamo generalizzare sui fatti che hanno coinvolto direttamente il nostro Paese nella Seconda Guerra mondiale e nello sterminio di milioni di Ebrei di cui molti italiani. Ricordiamo che ad Asti, a causa delle leggi raziali, è sparita un’intera comunità, e collocare le pietre di inciampo non basta se poi nascondiamo il nome dei responsabili di quelle persecuzioni.

Noi sappiamo sicuri che il Sindaco di Asti è un antifascista. Ma ci aspettiamo, essendo lui la massima autorità politica cittadina e provinciale, che lo ricordi sempre in ogni iniziativa in cui Egli prende la parola, ne abbiamo la necessità affinché il passato non ritorni.

Abbiamo invece apprezzato e condiviso l’intervento del Prefetto, il quale ha, giustamente, ricordato le responsabilità storica dei fascisti nei terribili fatti che hanno portato alla necessità di istituire la “Giornata della memoria” e per questo lo ringraziamo.

Redazione

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