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Cultura e tempo libero | 26 gennaio 2025, 19:32

Moncalvo celebra il Giorno della Memoria: un impegno collettivo per non dimenticare

Accesi sette lumi in ricordo delle sette milioni di vittime della Shoah. In scena "Guido suonava il violino

 Anche quest’anno, la città di Moncalvo ha celebrato il Giorno della Memoria, un'occasione di riflessione per ricordare le vittime dell’Olocausto e onorare la memoria di coloro che si sono opposti alla brutalità del nazifascismo. 

La cerimonia, che si è svolta oggi, domenica 26 gennaio, ha visto la partecipazione di numerose autorità locali e regionali, ed è stata caratterizzata da un programma ricco di significato, sottolineando l'impegno corale della comunità.

L'evento è stato organizzato dal Comune di Moncalvo, in collaborazione con la Comunità Ebraica di Casale Monferrato, rappresentata dalla sua presidente Daria Carmi

Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Moncalvo Diego Musumeci, il presidente della Provincia di Asti e sindaco di Asti Maurizio Rasero, il consigliere regionale Fabio Isnardi, i sindaci di Penango e Grazzano Badoglio, Cristina Patelli e Mauro Rodini, oltre alle autorità militari, religiose e civili locali e alle associazioni del comune.

 Un particolare momento di affetto è stato riservato alla famiglia moncalvese Norzi, che da anni cura con impegno e passione questo importante momento di memoria.

Moncalvo si distingue da tempo per il suo impegno nella preservazione della memoria storica, essendo stato il primo comune in Italia a intitolare una via pubblica al 27 gennaio, data della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, ben prima che questa venisse ufficialmente riconosciuta come il Giorno della Memoria. Inoltre, la città è stata la prima in provincia di Asti a installare le pietre d'inciampo, simboli tangibili del ricordo delle vittime dell’Olocausto.

Nel suo intervento, il sindaco Musumeci ha sottolineato l'importanza di preservare viva la memoria storica per evitare che gli orrori del passato possano ripetersi. 

"Oggi, come ogni anno, ci ritroviamo per ricordare le vittime della Shoah. Lo facciamo non solo per onorarle, ma per rafforzare il nostro impegno a costruire una società basata sul rispetto, sulla solidarietà e sulla convivenza pacifica. Moncalvo, da sempre in prima linea nella memoria, continua a giocare un ruolo fondamentale in questo processo, testimoniando il nostro impegno collettivo a non dimenticare e a chiedere un mondo più giusto, libero da ogni forma di discriminazione"._

Molto toccante anche il discorso del presidente della Provincia, Maurizio Rasero: "Il nostro compito è quello di combattere l’indifferenza, di lottare contro le discriminazioni e l’odio verso ogni forma di diversità. L'Olocausto è stato un abominio che non deve mai più ripetersi, e spetta a noi, attraverso la memoria, costruire un mondo migliore".

Anche il consigliere regionale Fabio Isnardi ha voluto esprimere il suo fermo impegno contro l'oblio: "Partecipare a questa commemorazione è per me un atto di grande valore, perché ancora oggi c’è chi tenta di ridurre uno degli eventi più tragici della storia a qualcosa di 'normale'. Nulla di più falso: l'Olocausto rappresenta il punto più oscuro della nostra civiltà, dove l’umanità ha dato il peggio di sé. È fondamentale raccontare e ricordare sempre, per cambiare davvero".

La cerimonia ha incluso momenti di profonda riflessione, come l'accensione dei sette lumi in ricordo delle sette milioni di vittime della Shoah, e la deposizione di un mazzo di fiori sulle pietre d'inciampo dedicate ai moncalvesi ebrei deportati ad Auschwitz, che non fecero più ritorno. Dopo un momento di preghiera e riflessione guidato dal parroco di Moncalvo, don Andrea Tancini, un lungo silenzio ha unito tutti i presenti in un simbolico gesto di comunione nel ricordo delle atrocità passate e nell’impegno per un futuro di pace.

La giornata si è conclusa con la rappresentazione teatrale “Guido suonava il violino”, che il Comune di Moncalvo ha fortemente voluto per commemorare il Giorno della Memoria. Uno spettacolo prodotto da Casa degli Alfieri/ARTEPO (Archivio Teatralità Popolare),
in collaborazione con ISRAT – Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Asti.

Redazione

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