Uno sportello della salute che informa e tutela i cittadini nel loro diritto alla salute, facendosi “paladino” di eventuali mancate erogazioni in tempi stabiliti dalle legge.
L’iniziativa nazionale arriva anche ad Asti alla Casa del popolo di via Brofferio e sarà operativa, dal 18 febbraio, ogni martedì e giovedì dalle 16 alle 18. Lo sportello, creato da Casa del popolo e Società operaia di mutuo soccorso, si avvale della consulenza dell’avvocato Ambra Nebbiolo e vedrà la presenza di volti noti nel settore amministrativo e sanitario come Giovanni Pensabene, Sergio Zappa, Claudio Caron, Enrico Bestente e Filippo Di Modica.
"Un sistema armato contro gli utenti"
Gli scopi e le motivazioni sono stati presentati questa mattina. “Parlo come utente – spiega l’ex assessore Giovanni Pensabene. Non è certo un’iniziativa contro gli operatori sanitari che fanno bene il loro lavoro ma in mezzo al caos che poi si riflette sui cittadini. Per un’ecografia ho avuto un anno di attesa, ne devo fare due all’anno. Il Portale trasparenza dell’Asl dovrebbe anche essere sincero; sottostima di quattro volte i tempi. A volte la sanità diventa un ‘sistema armato’ contro gli utenti”.
Parole che si innestano sull’articolo 32 della Costituzione "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo (…)” e sul fatto che lo Stato, attraverso la Regione, ha l'obbligo di sviluppare e organizzare tutti quei servizi necessari a tale scopo.
Innegabile che il tempo di attesa delle prestazioni debba essere conforme allo stato di salute del cittadino, ma è anche vero che troppo spesso non viene rispettato, nonostante le indicazioni sulle ricette stilate dai medici di famiglia.
Chiarisce Sergio Zappa: “Vanno definiti i tempi di attesa, ritardare le prestazioni può pregiudicare il servizio di cura, secondo le classi di gravità (Urgente, breve, differibile, programmabile), la visita meno urgente dovrebbe essere effettuata il 120 giorni. La Regione ha costituito il Cup regionale che a volte smentisce le sue stesse linee guida. Le prestazioni ogni tanto vengono garantite nell’arco temporale giusto, ma magari a centinaia di chilometri di distanza, esempio a Domodossola. Si eseguano almeno nell’arco del quadrante” (Asti è con Alessandria nel Piemonte sud ndr).
Come funziona lo sportello per attivare una vertenza
Il cittadino si reca allo sportello della salute e firma una liberatoria per la privacy, poi potrà spiegare le problematiche fornendo informazioni utili alla risoluzione della vertenza. L’idea, a livello nazionale, è che più sportelli (che hanno risolto il 90 per cento di vertenze), lavorino in modo coordinato e si confrontino per arrivare a vertenze collettive.
Se, in attesa dell'esito della vertenza, il cittadino dovesse rivolgersi al privato, se il risultato sarà positivo, sarà rimborsato.
La Cgil locale collaborerà con l’iniziativa, come sottolinea Arianna Franco segretaria Fp: “L’obiettivo è di far garantire all’Asl i Lea (Livelli essenziali di assistenza) con questo sistema vertenziale che la metta in condizione di eseguire le prestazioni”.