"Per non dimenticare", anche Asti e l'Astigiano ricordano, celebrano e riflettono per la Giornata della Memoria che ricorre lunedì 27 gennaio. Tanti gli eventi e i momenti per pensare alla terribile pagina della storia e fare in modo che l'odio non sia mai più il motore di terribile tragedie umane.
Asti, lunedì 27 gennaio, poserà le sue prime 20 pietre d'inciampo, collocate in vari punti del territorio comunale, ciascuna dedicata a un cittadino deportato che non fece più ritorno. Ogni pietra, incastonata nel selciato, rappresenta un “inciampo” simbolico, un invito a fermarsi e riflettere. Una mappa virtuale, accessibile dai siti del Comune e dell’ISRAT (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in Provincia di Asti), guiderà cittadini e visitatori attraverso un percorso urbano della memoria.
Le pietre d’inciampo saranno inaugurate con una cerimonia che prevede tre momenti principali:
11.30: corso Alfieri 336, di fronte a Palazzo Mazzetti, in memoria della famiglia Foà;
12.30: via Aliberti 19, per le sorelle Jona;
15.30: via Massimo D’Azeglio 1, in ricordo delle famiglie Jona e Rozzaj
Tutte le pietre
Via Giobert 66
Alice e Giorgina De Benedetti, ricoverate presso le Suore Stefanine, partirono per Auschwitz il 26 giugno 1944. Avevano rispettivamente 63 e 55 anni.
Piazza Martiri della Liberazione (lato via De Gasperi)
Qui visse Rosina Emilia Segre, 68 anni, la cui famiglia fu completamente distrutta: deportati con lei i figli Luigi e Remo, la nuora Ilke Vitale e i nipotini Raimondo e Ruggero, di soli 7 e 12 anni.
Via Massimo D’Azeglio 1
Abitavano qui Olga e Leopoldo Jona con i loro cinque figli. Solo Enrica riuscì a tornare dai campi, diventando testimone delle atrocità subite dagli ebrei astigiani.
Lisa Dresner e Teodoro Rozaj, ebrei croati internati ad Asti dal 1942, sopravvissero alla deportazione, ma le loro strade si divisero: Lisa raggiunse Israele, mentre Teodoro emigrò in Uruguay.
Via Orfanotrofio 4
Ester Elvira Levi, vedova di Elia Segre, aveva 66 anni. Fu arrestata e deportata, insieme a suo fratello Federico, da Casale Monferrato. Entrambi persero la vita nei campi di sterminio.
Via Monsignor Rossi
Rosetta Levi, 65 anni, originaria di Torino e residente ad Asti, venne arrestata due volte. La prima nel dicembre 1943, quando fu rilasciata per motivi di salute, e la seconda nel maggio 1944. Non fece ritorno da Auschwitz.
Corso Alfieri 345, nei pressi dei Giardini Alganon
Sara Ester Levi, 73 anni, fu arrestata nel dicembre 1943 e, dopo un primo rilascio, venne nuovamente catturata nel 1944. Deportata ad Auschwitz il 26 giugno, morì nel campo di sterminio.
Corso Alfieri 336
Presso la casa di Camillo Luzzati trovarono rifugio la figlia Estella, il marito Italo Foà e il piccolo Guido, di soli 8 anni. L’intera famiglia venne deportata e perì nei campi, con Guido che divenne il più giovane deportato astigiano.
Via Roero 60
Annita Levi, 57 anni, vedova e sola, venne arrestata nel gennaio 1944. Detenuta nel carcere di San Vittore a Milano, fu deportata ad Auschwitz, dove trovò la morte il 6 febbraio dello stesso anno.
Via Nazario Sauro 9
Regina Ghiron, 89 anni, e la nuora Ada Osimo, 52 anni, furono deportate ad Auschwitz, insieme ad altri membri della loro famiglia. Tra le vittime anche due pronipoti, di soli 9 e 12 anni.
Via Aliberti 19
Le sorelle Marianna Bona Esmeralda Jona e Benvenuta Regina Jona, sarte e ricamatrici di talento, furono deportate nei campi di sterminio e non fecero ritorno.
Via Ottolenghi 6
Prima Colombo, 71 anni, venne deportata insieme al fratello Alberto, alla cognata Estella Foà e al nipote Amerigo, di 31 anni. Nessuno di loro sopravvisse alla deportazione.
Alle 10, nell'Aula magna del Polo Universitario Rita Levi Montalcini, si terrà una cerimonia istituzionale promossa dalla Prefettura per ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei e gli italiani che hanno subìto la deportazione e la prigionia. Alla manifestazione, finalizzata a diffondere tra i più giovani la memoria di
quei tragici accadimenti, prenderanno parte le massime autorità civili, militari e religiose della provincia ed una rappresentanza di studenti delle scuole astigiane. Nel corso della cerimonia, il Prefetto Claudio Ventrice procederà alla consegna delle Medaglie d’Onore concesse dal Presidente della Repubblica alla memoria di ventotto cittadini deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.
Antignano
Il 26 gennaio ad Antignano, l'autore Nevio Visconti presenterà il suo libro "La Croce angelica", un'opera che raccoglie la testimonianza di Renato Bello, deportato nel campo di concentramento di Mauthausen durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il libro, pubblicato da Graphio Editore, si rivela essere molto più di una semplice intervista: è un ponte tra passato e presente, un documento storico che preserva la voce di chi ha vissuto uno dei capitoli più bui della storia dell'umanità. Come si legge nelle pagine del volume, i sopravvissuti di Mauthausen esprimono la loro gratitudine verso Bello, originario di Isola d'Asti, per aver condiviso la sua storia, permettendo così che la loro esperienza continui a vivere attraverso le sue parole.
L'incontro, che si terrà in Via Garibaldi 11 alle ore 16.
San Martino Alfieri celebra la Giornata della Memoria
Il Comune di San Martino Alfieri, in collaborazione con la Biblioteca Civica, organizza un importante evento in occasione della Giornata della Memoria. Domenica 26 gennaio 2025, alle 16, presso il Salone Comunale di Piazza Caduti 3, la storica e ricercatrice Nicoletta Fasano, direttrice dell’Israt (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea), presenterà il suo libro dal titolo “Se tutto il mare di questa terra fosse inchiostro... Deportazioni, storie, memorie”.
L’opera ricostruisce le vicende delle deportazioni di internati militari, razziali e politici nell’Astigiano, offrendo uno spaccato toccante e dettagliato delle tragiche esperienze vissute durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Tra i contenuti del volume, emerge la storia di San Martino come luogo di rifugio e salvezza per due bambine ebree nella borgata Firano.
Le letture, curate dall’Israt, offriranno spunti di riflessione e dialogo, contribuendo a mantenere viva la memoria storica. Un’occasione da non perdere per onorare le vittime delle deportazioni e trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria e del ricordo.
L’ingresso è libero e aperto a tutti.
Un violino racconta l'orrore della Shoah in uno spettacolo di Patrizia Camatel
Il Teatro Municipale di Moncalvo ospiterà domenica 26 gennaio 2025 alle ore 17 uno spettacolo toccante e originale in occasione del Giorno della Memoria. "Guido suonava il violino", liberamente tratto dal racconto "Un violino" di Nicoletta Fasano, vedrà sul palco l'attrice Elena Formantici, sotto la regia di Patrizia Camatel.
Lo spettacolo sarà in scena venerdì 24 gennaio alle 21 al Teatro-Chiesa di San Giovanni Evangelista a Villafranca d'Asti. La serata è organizzata dal Comune di Villafranca d’Asti con l’Ecomuseo BMA, con il contributo della Regione Piemonte ed in collaborazione con la Rete Ecomusei Piemonte ed il Laboratorio Ecomusei.
La produzione, realizzata da casa degli alfieri/ARTEPO in collaborazione con l'ISRAT (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Asti), porta in scena una storia avvincente che si sviluppa come un thriller. La trama ruota attorno a una ricercatrice la cui vita viene sconvolta dal ritrovamento di un vecchio violino, che la spinge ad abbandonare il suo metodico approccio scientifico per intraprendere un viaggio emotivo alla scoperta di una storia dimenticata dell'Olocausto.
L'evento, promosso dall'Ecomuseo BMA e dal Comune di Moncalvo, si inserisce nelle commemorazioni del Giorno della Memoria 2025, offrendo uno sguardo nuovo e coinvolgente sulla necessità di preservare il ricordo della Shoah. Lo spettacolo, a ingresso gratuito, rappresenta un'opportunità importante per la comunità di riflettere sulla storia attraverso il linguaggio universale del teatro.
Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero 328/7069085 nelle ore pomeridiane.
Canelli celebra il Giorno della Memoria con un evento alla biblioteca Monticone
Domenica 26 gennaio alle ore 17, Canelli celebrerà il Giorno della Memoria con un appuntamento organizzato nella Sala Aliberti della biblioteca Monticone.
Per l’occasione verrà proiettato il filmato “Poema dei salvati. Storie di accoglienza nel canellese”; opera realizzata nel 2021 dal Teatro degli Acerbi in collaborazione con Israt e l’associazione Memoria Viva Canelli.
Si partirà dalla ricostruzione di un fatto storico che ha visto l’internamento di migliaia di ebrei croati che, nel 1941, si consegnarono all’esercito italiano per sfuggire alla persecuzione degli Ustascia e che furono internati in Italia. Oltre quattrocento dei quali arrivarono nell’astigiano e una cinquantina proprio a Canelli.
Negli ultimi anni sono state raccolte diverse testimonianze di membri delle famiglie che li hanno ospitati, salvando così una memoria che rischiava di perdersi nel tempo.
Successivamente, verrà ricordata la storia di quei Giusti tra le Nazioni che, sulle nostre colline, ha accolto intere famiglie di ebrei italiani.
Seguirà la presentazione del video “Influencer della memoria. Per non dimenticare”, realizzato dagli studenti delle classi terze della Scuola secondaria di 1° grado di Canelli.
Infine, non mancherà il ricordo dei deportati e internati canellesi; occasione per commemorarli, in vista dell’assegnazione della medaglia d’onore alla memoria, prevista per lunedì 27 gennaio.
Tale riconoscimento sarà dato alle famiglie di Aldo Aliberti, Franco Aliberti, Annibale Allun, Federico Araldo, Francesco Bocchino, Fiorenzo Boido, Enrico Bottero, Giuseppe Bottero, Stefano Capra, Franco Ceste, Rinaldo Giacosa, Mario Grande, Giuseppe Lazzarino, Giuseppe Mussino, Carlo Saracco, Federico Scagliola, Battista Scaglione, Mario Tealdo, Francesco Terzolo, Domenico Tibaldi.
Per l’occasione, agli insegnanti che parteciperanno all’evento di domenica 26 gennaio verrà rilasciato dall’AIMC un attestato valido per la formazione docenti.
A Calamandrana duplice appuntamento
Duplice appuntamento in paese per la Giornata della Memoria 2025, nell’ottantesimo anniversario della Liberazione del campo di sterminio di Auschwitz: sabato 25 gennaio alle 18 in Biblioteca con la presidente Liliana Gatti, “Riflessioni sul significato del ricordo” e lettura di alcune inedite testimonianze, scritte da Paolino Costa internato a Dachau, cittadino di Sori con legami affettivi a Calamandrana, dove visse la moglie. Lunedì 27 alle 11 in via Roma 26, presso la “Pietra d’inciampo” posta l’anno passato in memoria di Luigi Therisod, commemorazione istituzionale con la sindaca Pinuccia Lovisolo, alla presenza di alcuni allievi delle scuola Primaria.
Paolino Costa, per tutti Lino, mancato alcuni anni fa, era originario di Sori, vicino a Genova, ma trascorreva il tempo della vendemmia con la moglie Giannina Fasce, ospite della la famiglia di Romana Penengo Diotti con cui aveva legami affettivi. Romana e Giannina infatti, erano “sorelle di latte”, come si usava in passato, quando una madre non poteva allattare il figlio e cercava una balia in campagna. Lino, di mestiere tornitore, fu internato a Dachau e per tanti decenni, dopo il suo ritorno a casa, non volle parlare della sua esperienza, come tanti altri reduci. In età avanzata decise però di lasciare una testimonianza per i figli e per i giovani e scrisse un diario con parole semplici ma di grande efficacia:” Quelli che ci hanno fatto tutto questo erano uomini e donne come noi”, amava dire.
La commemorazione calamandranese proseguirà lunedì in via Roma 26, dalle 11, con un incontro per ricordare la figura di Luigi Therisod, partigiano antifascista, deportato politico, ucciso a soli 19 anni nel campo di Mauthausen Gusen. L’anno passato in suo ricordo fu posata una Pietra d’inciampo. Le pietre, ormai diffuse in tutta Europa, sono realizzate dell’artista tedesco Gunter Demnig, per ricordare le singole vittime della deportazione nazifascista. La mattonella reca l’indicazione “Qui abitava Luigi Therisod, nato nel 1925, arrestato il 24 dicembre 1943 deportato a Mauhausen ‘, assassinato il 14 settembre 1944 a Gusen”.
Organizza il Comune di Calamandrana, con la Biblioteca e l’associazione Le colline della cultura.
Il 27 gennaio al cimitero ebraico corona d'alloro per le vittime della Shoah
In occasione della Giornata della Memoria, lunedì 27 gennaio alle 10, l’associazione Italia Israele deporrà una corona d’alloro al cimitero ebraico di Asti in ricordo delle vittime astigiane internate nei di sterminio nazisti.
L’iniziativa vedrà la partecipazione degli studenti della scuola media “Olga e Leopoldo Jona”, del liceo artistico “Benedetto Alfieri”, del liceo classico “Vittorio Alfieri”, dell’istituto tecnico “Alessandro Artom” e della scuola privata “Istituto San Secondo”.
Alla cerimonia interverranno l’assessore alla Cultura del Comune di Asti, Paride Candelaresi e il consigliere della Comunità ebraica di Torino Guido Anau Montel.
Nell’occasione Claudia De Benedetti, presidente dell’Agenzia Ebraica, rievocherà la figura di Isacco Artom, senatore del Regno nonché per molti anni amministratore comunale di Asti, di cui ricorre in questi giorni il 125° anniversario della scomparsa.
La prefettura di Asti celebra il Giorno della Memoria al Polo Universitario Rita Levi Montalcini
In occasione del Giorno della Memoria, lunedì 27 gennaio alle ore 10, l’Aula magna del Polo Universitario Rita Levi Montalcini ospiterà una cerimonia istituzionale promossa dalla Prefettura per ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei e gli italiani che hanno subìto la deportazione e la prigionia.
Prenderanno parte alla manifestazione le massime autorità civili, militari e religiose della provincia ed una rappresentanza di studenti delle scuole astigiane.
Nel corso della cerimonia, il Prefetto Claudio Ventrice consegnerà le Medaglie d’Onore concesse dal Presidente della Repubblica alla memoria di ventotto cittadini deportati ed internati nei campi di lavoro nazisti.
“Se tutto il mare di questa terra fosse inchiostro” a Castell'Alfero
In occasione della Giornata della Memoria il Comune di Castell’Alfero commemorerà la ricorrenza con “Incontri della memoria”, al quale interverranno diversi relatori per accompagnare il pubblico in una riflessione profonda sul significato della celebrazione. L’appuntamento è per domenica 2 febbraio alle 17 nel Salone Verde del Castello di Castell’Alfero. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Castell’Alfero Giancarlo Fasano e un’introduzione musicale a cura di Maura Rosa, interverrà Nicoletta Fasano, direttrice dell’Istituto per la Resistenza di Asti, che proporrà una riflessione sulla Giornata della Memoria, spiegandone il senso e il valore.
Inoltre presenterà letture tratte dal suo libro “Se tutto il mare di questa terra fosse inchiostro”, opera che ricostruisce i meccanismi e le responsabilità delle deportazioni dall’astigiano verso i campi di concentramento, attraverso documenti di parte tedesca e fascista, testimonianze e racconti inediti. A seguire verranno letti i nomi di tutti gli internati nei campi di concentramento, originari di Castell’Alfero, e di coloro che ricevettero la Medaglia d’Onore, attraverso le mani dei loro parenti, per essere stati deportati e internati nei lager nazisti. Sarà presente anche Enrica Tacca, sindaca di Cavaglio d’Agogna in provincia di Novara, dove si trasferì e venne arrestato Carlo Leonardi, nato a Castell’Alfero nel 1893 e morto il 19 gennaio 1945 nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen.
A Leonardi è intitolato il rondò dei giardini di piazza Castello. L’incontro proseguirà con un contributo da parte di Marisa Varvello, già sindaca di Chiusano d’Asti, che porterà la testimonianza di suo padre, deportato in Germania dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, quando non volle aderire alla Repubblica di Salò e per questo fu catturato e internato. La vicenda è raccontata nel libro “Io c'ero. Cinquantuno storie tra fascismo e liberazione" di Laura Nosenzo e Loredana Dova.
La serata si chiuderà con un intervento finale da parte di Nicoletta Fasano che parlerà anche di altre deportazioni, accompagnata dalla lettura di due testimonianze, una di ebrei e una di partigiani.
Le letture verranno proposte da Sara Bertocco e Paola Piglia, mentre la pianista Manuela Avidano curerà le musiche dell’evento. L’incontro è libero e aperto a tutti. Questa giornata sarà preceduta da un incontro con gli studenti delle classi terze della scuola media DeRolandis di Castell’Alfero, con la partecipazione di Nicoletta Fasano nelle aule giovedì 30 gennaio.
A San Damiano un incontro per ricordare il coraggio e la memoria storica
Sabato 25 gennaio, alle 10, nella Sala Consiliare di San Damiano d’Asti, si terrà un incontro speciale dedicato a una pagina di storia poco conosciuta, ma profondamente toccante. L’evento, organizzato con il patrocinio del Comune e della Biblioteca “Nosengo”,vedrà protagonisti la memoria e il coraggio di chi ha sfidato la barbarie delle leggi razziali fasciste.
Lo spunto arriva da una puntata speciale di Ulisse – Il piacere della scoperta, andata in onda nel maggio 2023, in cui Alberto Angela ha raccontato la vita di suo padre, Piero Angela, e il ruolo eroico del nonno Carlo Angela. Quest’ultimo, direttore di una clinica psichiatrica a San Maurizio Canavese durante la Seconda guerra mondiale, nascose decine di perseguitati, tra cui molte famiglie ebree, fingendo fossero ricoverati per gravi disturbi mentali. Tra loro c’erano anche Renzo e Nella Segre, protagonisti del libro Venti mesi (Sellerio), diario in cui Renzo descrive i lunghi mesi trascorsi in un rifugio segreto.
Al convegno, condotto da Nicoletta Fasano, direttrice dell’ISRAT, si parlerà delle conseguenze delle leggi razziali del 1938 e del contesto storico dell’epoca. Sarà presentata un’indagine condotta da Alessandro Cerrato, che ha permesso di ricostruire il nascondiglio offerto ai genitori di Renzo Segre, Davide ed Ernestina, imprenditori tessili del Biellese, a San Damiano. È emersa così la straordinaria storia di una famiglia locale che offrì loro rifugio e sostegno dal 1943 al 1945, rischiando la vita.
All’incontro parteciperanno anche i discendenti delle famiglie coinvolte, che porteranno testimonianze dirette, e Alberto Angela è stato informato di questa importante iniziativa, nata proprio grazie al suo documentario.
L'associazione Italia-Israele propone al sindaco di Asti l'intitolazione del foyer del Teatro Alfieri a "I giorni del mondo" di Guido Artom
Il presidente dell'associazione Italia-Israele, attraverso una lettera al sindaco di Asti Maurizio Rasero, ha chiesto che il foyer del Teatro Alfieri venga intitolato a Guido Artom, nato a Torino da famiglia ebraica astigiana e costretto a lasciare ogni incarico pubblico, come quello di direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, a seguito delle leggi razziste.
"Colgo l'occasione per esternarLe la proposta votata all'unanimità nei giorni scorsi: quella di intitolare il foyer del teatro Alfieri, tuttora senza un'intitolazione, a "I giorni del mondo", l'avvincente romanzo storico di Guido Artom, classificatosi secondo al Premio Strega 1981, che con il suo successo ha reso celebre in Italia e all'estero la storia del nostro storico teatro sorto nel 1860 per iniziativa di alcuni intraprendenti astigiani capitanati da Zaccaria Ottolenghi, che di Artom era un antenato."
A Murisengo tutti fermi per osservare un minuto di silenzio
Tutta Murisengo si fermerà. lunedì 27 gennaio alle ore 14,30, per osservare un minuto di silenzio in occasione del Giorno Internazionale della Memoria, per non far dimenticare e per riflettere sulla tragedia umana della Shoah. Su proposta del sindaco Giovanni Baroero e della giunta col consiglio, la cittadinanza, gli uffici, le scuole, i negozi, le aziende, tutti, sono invitati a interrompere le loro attività, a staccarsi dalla frenesia del quotidiano e a isolarsi in una comunione di silenziosa memoria, per ricordare il tragico genocidio nazista che portò brutalmente allo sterminio del popolo ebraico e di altre minoranze.
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