“Diciamo no a questi tagli così drastici di personale che impoveriscono le famiglie del nostro territorio e un marchio storico per il Piemonte”. Questo il monito lanciato dalla Presidente del gruppo PD, Gianna Pentenero, e dal Consigliere regionale Fabio Isnardi alla vigilia dell’incontro cruciale al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Sul tavolo, il futuro di Conbipel, storico marchio piemontese, e le scelte della nuova proprietà che rischiano di lasciare sul campo centinaia di lavoratori.
La preoccupazione degli esponenti dem si unisce a quella dei sindacati, che da settimane chiedono trasparenza sul piano occupazionale e certezze sul rilancio dell’azienda.
Venerdì, durante la prima riunione a Roma, si è parlato della cassa integrazione straordinaria, che potrebbe coinvolgere fino all’80% dei dipendenti, ovvero circa 1.100 persone, tra la sede di Cocconato (dove lavorano 139 addetti) e il centinaio di negozi rimasti aperti dopo i tagli già effettuati negli ultimi due anni. Nel 2022, la Newco aveva promesso di salvaguardare il 93,3% dell’occupazione, cioè 1.368 addetti e 167 punti vendita sul totale di 185. Ora, l’ennesimo piano di ristrutturazione non salverebbe più di novanta negozi. Per Cocconato, si parla di tagli fino al 50% dei 139 addetti.
“Stiamo parlando di numeri che rappresentano famiglie e persone: non si può dimenticare che, senza lavoratori, le aziende non sono che gusci vuoti,” sottolineano Pentenero e Isnardi. “In ballo ci sono la vita quotidiana e la dignità di tutti loro, oltre alle ricadute economiche e sociali che peserebbero sull’intero territorio”.
Gli esponenti del PD chiedono che ogni decisione venga presa con la massima responsabilità. “Serve un impegno concreto per aggiornare e valorizzare le competenze, dando a queste persone nuove opportunità,” aggiungono.
Il messaggio è chiaro: Regione e Governo dovranno vigilare su ogni operazione futura, affinché il rilancio di Conbipel non avvenga a scapito dei suoi lavoratori. “Non possiamo permettere che un marchio storico venga ridotto a un’operazione finanziaria priva di responsabilità sociale,” concludono Pentenero e Isnardi.
L’incontro di domani a Roma sarà decisivo per capire quale direzione prenderà questa delicata partita.