Green - 23 gennaio 2025, 12:57

Inceneritore in Piemonte: nonostante si allontani l'ipotesi di realizzarlo a Quarto, le assemblee sono confermate

Legambiente Asti: "Serve incrementare la raccolta differenziata e migliorare il riuso". Confermate le assemblee di riflessione

Immagine realizzata dall'AI

Nonostante l'ipotesi della realizzazione di un termovalorizzatore  a Quarto d’Asti, vada verso l'archiviazione definitiva, continuano le proteste e vengono confermate le diverse assemblee contrarie alla costruzione.

Nei giorni scorsi Paolo Foietta, presidente dell’Agenzia Regionale Rifiuti, in un sopralluogo aveva evidenziato l’inadeguatezza dell’area individuata e il progetto, già oggetto di accese contestazioni, è molto probabile rimanga solo sulla carta.

Ma gli oppositori continuano la loro opera di contrarietà e hanno confermato le varie assemblee di riflessione. Questa sera alle 21 la parrocchia di San Zenone a Quarto Inferiore ospiterà un'assemblea pubblica sul progetto dell'inceneritore proposto per un'area di Quarto. Identico incontro è in programma il giorno successivo, sempre alle 21, nel salone comunale a Castello d'Annone.

Durante le serate sono in programma contributi tecnici di esperti in materia di gestione dei rifiuti (Porta e Capelli di Legambiente) che metteranno in luce come l'incenerimento sia una metodologia superata e come l'impianto presente al Gerbido di Torino sia già sufficiente, nonché sui rischi per la salute (Saracco e Testore, medici ex Asl Asti)

Inoltre, porteranno la testimonianza altre esperienze che si sono già contrapposte ad impianti di questo genere come Roberto Mezzalama, docente universitario che si occupa di qualità dell'aria e presidente dell'associazione Torino Respira, e Anna Capra dell'Associazione difesa Valtiglione e dintorni che già in passato si è opposta all'inceneritore di Mombercelli. Al termine delle Assemblee si discuterà se costituire un comitato spontaneo apartitico.

Sabato 25 gennaio, alle 10, al Foyer delle Famiglie di via Milliavacca 5, assemblea pubblica per discutere il progetto con associazioni e comitati locali contrari alla costruzione dell’impianto.

Con una nota Giancarlo Dapavo di Legambiente Asti, rimarca come l'inceneritore non sia la scelta più giusta. "Già nel 2008 in collaborazione con il politecnico di Torino abbiamo dimostrato che una scelta virtuosa per l'economia circolare il riuso degli imballaggi e di gran parte dei rifiuti non necessitava di più di un inceneritore in Piemonte. Al tempo la produzione di rifiuti totale era oltre 2.500.000 t. anno nel 2023 era meno di 250.000 t. la popolazione è diminuita e continuerà a diminuire secondo tutti le indagini". 

Dapavo rimarca come la raccolta differenziata sia passata da meno del 40% a oltre il 60% in Piemonte. "Le aziende che riusano gli scarti sono numerose anche in Piemonte e danno lavoro a migliaia di persone. Mentre gli addetti all'inceneritore sono poche decine. I danni all'ambente per inquinanti sono gravi anche se rispettano le leggi, perché le regole sono studiate per permettere l'attività degli impianti di incenerimento. Un esempio le polveri sottili PM10 sono ammesse a 50 microgrammi/mc mentre OMS e le organizzazioni sanitarie dichiarano che oltre i 20 microgrammi è gravemente dannoso. Così tutti gli inquinanti ammessi. Serve incrementare la raccolta differenziata e migliorare il riuso costruire nuovi impianti per il trattamento. Sono scelte che diminuiscono il costo del trattamento rifiuti".

Betty Martinelli