Attualità - 22 gennaio 2025, 16:50

"Sanità, Asti resta indietro": Isnardi (PD) denuncia i ritardi sul nuovo macchinario diagnostico

Il consigliere regionale: "Un macchinario salvavita bloccato dalla burocrazia: pazienti astigiani costretti a rivolgersi ad Alessandria"

Fabio Isnardi (Merphefoto)

Continua a far discutere la mancata dotazione del macchinario “Filmarray” presso l’ospedale di Asti. Il consigliere regionale Fabio Isnardi (Pd) si è detto insoddisfatto della risposta fornita dalla Giunta regionale durante il Question Time di martedì, sottolineando i ritardi e le difficoltà che ne derivano per il territorio.

“Ampiamente utilizzato dalle aziende sanitarie piemontesi, si tratta di un dispositivo per la diagnostica urgente di meningoencefaliti, infezioni del torrente circolatorio e dell'apparato respiratorio – spiega l’esponente dem. – Permette l’individuazione rapida di agenti patogeni batterici o virali che mettono in immediato pericolo di vita il paziente, consentendo di avviare tempestivamente una terapia antibiotica mirata, che spesso si rivela risolutiva”.

Essendo l'ospedale di Asti ancora sprovvisto di Filmarray, per gli accertamenti occorre rivolgersi ad Alessandria: “Una spesa che potrebbe essere evitata, se si provvedesse a completare la dotazione del nostro laboratorio analisi. Tanto più che il Comitato Infezioni Ospedaliere (CIO) di competenza ha già approvato l’acquisizione”.

In seguito al Question Time Isnardi commenta: “Fa piacere intanto scoprire che si stia valutando un contratto di noleggio della durata di 6 anni, che tiene conto della manutenzione e dei materiali di consumo”.

Inspiegabile però, secondo il Consigliere, lo stallo dell’intera procedura che traspare dalla risposta della Giunta: “Mi è stato detto che, testuali parole dell’Assessore, occorre ancora completare la valutazione sulla coerenza con le linee d’indirizzo regionali relative alla rete dei laboratori analisi. Quanti altri pareri favorevoli servono per acquistare un macchinario già usato da quasi tutti gli ospedali piemontesi? Quanto tempo dovranno ancora attendere i pazienti astigiani prima di poter contare su una diagnostica medica all’altezza del resto della regione?”

Redazione


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