Economia e lavoro - 21 gennaio 2025, 14:08

Perplessità per il nuovo Quaderno di Campagna

Asti Agricoltura esprime dubbi sulla funzionalità operativa del sistema informatico di Agea

Perplessità da parte di Asti Agricoltura per il nuovo sistema informatico di Agea per la gestione delle informazioni relative al registro dei trattamenti e delle fertilizzazioni da parte delle aziende agricole.

“Il Quaderno di Campagna in forma digitale non va incontro all’operatività delle imprese agricole che ad oggi tengono già traccia delle operazioni colturali in forma cartacea o su supporti gestionali aziendali”, hanno affermato il presidente di Asti Agricoltura Gabriele Baldi e il direttore Mariagrazia Baravalle.

 Il nuovo mezzo sarà attivato nel 2026, con una fase sperimentale che inizierà nei prossimi mesi, ma già aveva provocato dubbi da parte di Confagricoltura Piemonte che, tramite il suo presidente Enrico Allasia, ha inviato una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni nella quale sono state evidenziate le criticità del passaggio alla definitiva digitalizzazione del documento.

 Il sistema prevede una raccolta di dati tramite un continuo interscambio di informazioni tra le aziende agricole, che materialmente effettuano le operazioni in campo, e gli uffici dei Centri di Assistenza Agricola (CAA), a cui potranno essere demandate le registrazioni.

 “L’introduzione del Quaderno di Campagna on-line potrebbe creare non pochi problemi alle aziende agricole nella gestione di innumerevoli dati che dovranno essere poi comunicati alle loro associazioni di categoria e successivamente registrati telematicamente”, ha dichiarato Enrico Masenga, coordinatore del settore tecnico della Confagricoltura di Asti.

 Asti Agricoltura condivide il fatto che sia necessario garantire una maggiore tracciabilità di quanto avviene in azienda sul piano degli interventi legati ai prodotti fitosanitari, soprattutto ai fini della tutela del consumatore e del corretto impiego degli agrofarmaci; tuttavia, ritiene che il nuovo strumento non sia “adeguato a centrare questo obiettivo e va ad appesantire ulteriormente il carico burocratico che grava già in modo significativo su ogni azienda”, come sottolineato dal direttore Baravalle.

Redazione