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Attualità | 17 gennaio 2025, 09:00

Preoccupazioni tra Montà e Cisterna d'Asti per l'installazione del ripetitore 5G nella piccola borgata di Saretto: è alto 34 metri

Gli abitanti hanno raccolto 850 firme contrarie e presentato un’istanza di sospensione, ma i lavori sono stati eseguiti a tempo di record

Saretto è una piccola borgata, una quarantina gli abitanti, divisa fra i comuni di Montà e Cisterna d’Asti e dunque un po’ in provincia di Cuneo, un po’ in quella di Asti. Si trova su un crinale ben esposto al sole, e per quanto riguarda Montà, fa parte della zona di san Rocco come la borgata Ghioni, un pochino più grande.

La maggior parte delle case di Saretto si trova in realtà nel comune di Cisterna ed è stato installato lì, il 7 di gennaio, un traliccio alto quasi 35 metri, denominato “Impianto radioelettrico I136AT-AT3F -PNRR ITALIA 5 G”.

Servirà al potenziamento del segnale 5G, secondo i piani del PNRR e l’Ente procedente è il Comune di Tigliole, provincia di Asti, tanto per complicare le cose, già di per sé complicate per conto loro.

Già, perché il ripetitore, sul quale ancora ieri lavoravano i tecnici della ditta incaricata, svetta imponente da un terreno privato e dista 50 metri dalla casa più vicina, poco di più dalle altre.

Gli abitanti di Saretto hanno scoperto che il loro skyline sarebbe cambiato dai giornali, a metà del mese di dicembre. Hanno chiesto spiegazioni, fatto quel che si poteva fare per prendere tempo, capire, e semmai contrastare l’installazione. Hanno raccolto in pochissimi giorni 850 firme, quindi molte di più delle loro potenzialità demografiche, hanno presentato un’istanza di sospensione, sono stati ascoltati dai due sindaci, hanno ricevuto solidarietà e pacche sulle spalle, ma il giorno dopo la Befana, una gru issava il traliccio e “cosa fatta, capo ha”.

La prossima settimana pare ci sarà un nuovo sopralluogo di tecnici e autorità, c’è di mezzo un’ulteriore questione, una possibile parziale sovrapposizione al sedime di una strada, detta di Valle Pietra, peraltro esistente soltanto sulla carta e una nuova piantumazione richiesta dalla Direzione Ambiente ed Energia -Settore Urbanistica della Regione Piemonte, che in qualche modo ha preso a cuore la faccenda.

Intorno al traliccio dovrebbero insomma starci delle piante a mitigare l’impatto, ma forse non c’è lo spazio sufficiente: si può ipotizzare che i cipressi non bastino, le sequoie son più alte …

Abbiamo incontrato e sentito alcuni abitanti di Saretto, ovviamente rassegnati e preoccupati, convinti che nella zona ci sarebbero stati senz’altro altri posti più isolati dove piazzare un simile antennone, ma appunto predisposti all’inevitabile.

Il progresso avanza e il 5G deve arrivare anche nelle tane dei tassi in fondo alle Rocche.

Rimane il rammarico che 40 abitanti di una borgata di confine non sono stati nemmeno avvertiti di tutto ciò, che il loro parere conta poco o nulla, pur essendo cittadini e contribuenti come tutti gli altri.

Difficile ipotizzare un’occasione di attrattività turistica per il luogo, già bello di per sé.

L’augurio è che il ripetitore, oltre al mestiere a cui è deputato,  svolga egregiamente anche il ruolo di buon parafulmine.

Silvano Bertaina

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