Attualità | 15 gennaio 2025, 16:25

Assemblee pubbliche contro l'inceneritore a Quarto

Sono in programma giovedì 23 gennaio nella frazione e venerdì 24 a Castello d'Annone

Inceneritore del Gerbido

Inceneritore del Gerbido

Giovedì 23 gennaio alle 21, la parrocchia di San Zenone a Quarto Inferiore ospiterà un'assemblea pubblica sul progetto dell'inceneritore proposto per un'area di Quarto. Identico incontro è in programma il giorno successivo, sempre alle 21, nel salone comunale a Castello d'Annone.

Durante le serate sono in programma contributi tecnici di esperti in materia di gestione dei rifiuti (Porta e Capelli di Legambiente) che metteranno in luce come l'incenerimento sia una metodologia superata e come l'impianto presente al Gerbido di Torino sia già sufficiente, nonché sui rischi per la salute (Saracco e Testore, importanti medici ex Asl Asti)

Inoltre, porteranno la testimonianza altre esperienze che si sono già contrapposte ad impianti di questo genere come Roberto Mezzalama, docente universitario che si occupa di qualità dell'aria e presidente dell'associazione Torino Respira, e Anna Capra dell'Associazione difesa Valtiglione e dintorni che già in passato si è opposta all'inceneritore di Mombercelli. Al termine delle Assemblee si discuterà se costituire un comitato spontaneo apartitico.
 

Le motivazioni del dissenso

"L'impianto, che dovrebbe trattare fino a 250.000 tonnellate di rifiuti, rappresenta una minaccia per l'ambiente e la salute della comunità locale, ma anche per l'intero territorio astigiano", rimarcano gli organizzatori

"Il progetto - spiegano - prevede che il Piemonte debba importare rifiuti da altre regioni per alimentare l'inceneritore, poiché la produzione di rifiuti in provincia di Asti è insufficiente. Con soli 10.000 tonnellate di rifiuti prodotti all'anno, la provincia rischia di diventare la "pattumiera" del Nord Italia, con ripercussioni devastanti per l'ambiente e per la qualità della vita. In particolare, le località della "conca Astigiana", come Quarto Inferiore, Castello d'Annone, Cerro, Rocchetta Tanaro, Azzano e Rocca d'Arazzo, verrebbero fortemente penalizzate, con gravi danni al territorio, all'inquinamento atmosferico e al traffico di mezzi pesanti"

Gli organizzatori ritengono che il progetto, pur promettendo alcuni vantaggi economici per il Comune di Asti e qualche decina di posti di lavoro, "finirebbe per arricchire i soliti privati, senza portare reali benefici alla comunità locale. Al contrario, la devastazione ambientale e la svalutazione delle abitazioni e dei terreni sarebbero effetti collaterali inevitabili. Vogliamo ringraziare la parrocchia per averci concesso lo spazio"

Redazione

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90 secondi di salute & wellness

a cura delle dott.sse Melika Myftaraj e Marta Turello

Nutrizionista e farmacista, ogni giorno offriamo consigli alle persone, convinte che la consapevolezza sia il primo passo per prendersi cura di sé. In questa rubrica vogliamo dunque raccogliere e condividere informazioni chiare, corrette e aggiornate su varie tematiche legate al mondo della salute e del benessere.

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