Cronaca - 15 gennaio 2025, 15:20

La macro svista del velox di Cherasco: Qubo in coda dietro a un Tir… a 184 km orari!

Una velocità impossibile per quel veicolo in un orario di intenso traffico. Dopo il ricorso dell’automobilista di San Damiano d'Asti al giudice di pace la Provincia annulla il verbale per un "errore in fase di accertamento"

L'autovelox di Cherasco

Anche gli autovelox sbagliano, talvolta grossolanamente. E’ la possibile morale per una vicenda occorsa a un 35enne automobilista di San Damiano d’Asti.

Nei giorni scorsi l’uomo si è visto costretto a rivolgersi allo studio legale Ponzio di Alba per opporsi mediante ricorso al giudice di pace della capitale delle Langhe a un verbale di contestazione di un’infrazione rilevata dall’autovelox installato dalla Provincia di Cuneo lungo la Sp7 a Cherasco, a lui recapitata dallo stesso ente nel dicembre scorso.

Secondo la Polizia Locale della Provincia, alle ore 8.42 del 24 ottobre scorso l’uomo avrebbe percorso il tratto presente al km 2+658 della Strada Provinciale 7 a una velocità di 184 km orari.

Tenuto conto della tolleranza del 5%, all’automobilista veniva quindi contestato il superamento del limite dei 70 km/h per 104,80 km/h, misura tale da comportare per lui la contestazione di una sanzione pari a 852,30 euro oltre alla decurtazione di 10 punti dalla patente di guida.

Una velocità impossibile

Grande lo sbigottimento del malcapitato autista per una situazione immediatamente parsa quale figlia di un grossolano errore di rilevazione da parte del dispositivo.

Come infatti sottolineato nel ricorso dall’avvocato Matteo Ponzio  difficilmente l’uomo avrebbe potuto passare sotto quella fotocamera a una simile velocità stante non soltanto le condizioni di intenso traffico che generalmente si verificano in quel tratto a quell’ora del mattino in un giorno feriale (era un giovedì). Ma soprattutto perché l’infrazione è stata commessa a bordo di un veicolo modello Fiat Qubo 1.3. Multijet 95 Cv Dynamic. Un mezzo che, come si evince dalla carta di circolazione del veicolo, può raggiungere una velocità massima è di 167 km/h.

Non è finita. Come si evince dalla fotografia allegata al verbale e come rilevato nel ricorso, "in quel frangente il furgoncino si trovava placidamente accodato a un autoarticolato che procedeva a bassissima velocità", anche perché "se realmente il Fiat Qubo fosse sopraggiunto da tergo all’autoarticolato a una velocità di 184 km/h sarebbe andato inevitabilmente a collidere contro tale mezzo".

Nell’istanza presentata dal legale albese si rileva quindi il "chiaro problema di taratura e comunque di malfunzionamento dell’apparecchiatura, le cui misurazioni sono chiaramente risultate inaffidabili e comunque nella fattispecie oggettivamente sconfessate", mentre si annota anche come lo stesso verbale sarebbe comunque "contra legem" considerato il fatto che "l’apparecchiatura utilizzata per l’accertamento della violazione è approvata, ma non omologata": "Ciò non è sufficiente – si spiega – a rendere valide e utilizzabili le risultanze della stessa e, a tale riguardo, non rilevano le circolari ministeriali, che attestano l’equipollenza tra omologazione e approvazione".

"L’annullamento in via di autotutela da parte della Provincia è pervenuto solo successivamente alla scadenza dei termini per il ricorso, il che ha reso necessario la presentazione dello stessospiega al nostro giornale l’avvocato Matteo Ponzio –. La Provincia fa riferimento a un mero errore in fase di accertamento, ma dalla foto si evince che la velocità rilevata è 184 km/h. Nel caso di specie la natura macroscopica dell’errore di rilevamento è la prova stessa del non funzionamento del macchinario. Mi chiedo però questo apparecchio quanti altri errori non così macroscopici e quindi non dimostrabili potrebbe avere commesso”.

Ezio Massucco (La voce di Alba)