“Dopo quattro anni di cali, le vendite sono andate bene e questo è un segnale di ripresa. I primi dati mostrano che sono cresciute del 9%”, così Claudio Bruno, direttore di Confcommercio Federmoda Asti, ha commentato la fase di avvio dei saldi invernali che si terranno fino al 1º marzo 2025.
[Claudio Bruno, direttore di Confcommercio Federmoda Asti]
Particolarmente significativa è stata l’attenzione del Distretto Urbano del Commercio “Contrade dei Mercanti”, che da ottobre ha potenziato nella cosiddetta Area A1 (da piazza I Maggio a corso Matteotti e da piazza Campo del Palio fino a viale Partigiani) la promozione dello shopping presso i commercianti con attività nel centro cittadino e campagne di promozione sui social network per dare sostegno al tessuto commerciale.
A un iniziale incremento delle vendite è tuttavia seguito un periodo di stallo, come ha dichiarato Bruno: “Ora siamo in una fase di stabilità”, con la speranza di un continuo miglioramento “tenendo conto che i saldi proseguiranno per 8 settimane”.
L'opinione dei commercianti
La prova di un confuso cambiamento d’acquisto è testimoniato anche dalle opinioni dei negozianti. Commenta Lucia Caputo, del negozio Cibellis Calzature “Il saldi sono partiti molto bene i primi due giorni, poi si sono fermati. Sono iniziati in un periodo molto vicino alla vendita del Natale, per noi è troppo presto. L’acquirente vuole un percentuale di sconto molto alta che per noi diventa difficile da sostenere, a cavallo delle festività. Sarebbe più logico un saldo di fine stagione, a fine febbraio”.
Anche il direttore di Confcommercio non nasconde le criticità che i negozi si trovano ad affrontare, sottolineando che la partenza positiva delle vendite “non fa venire meno l’attenzione per alcune problematiche collegate alla data di inizio dei saldi o alla loro durata, tantomeno l’incidenza dell’e-commerce o il Black Friday”.
Nonostante siano chiare le difficoltà del settore, alcuni commercianti esprimono pareri positivi riguardo ai saldi invernali: “Anche con tutte le problematiche legate alla chiusura di alcuni negozi e ad internet, che da una parte fa bene e da una parte fa male, non possiamo lamentarci”, commenta Dario Zabardast del negozio Tabiti.
“Il boom che si vedeva una volta non c’è più perché, bene o male, abbiamo sempre degli incentivi per portare dentro le persone”, conclude Mirella Comune del negozio Oltre, dando un’immagine molto lucida dell’attuale situazione ad Asti per i negozianti.