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Cultura e tempo libero | 09 gennaio 2025, 11:29

Da migrante a poeta: Osunde Kelvin racconta la fragilità umana

Il 17 gennaio al Foyer delle Famiglie di Asti, la presentazione di "Sguardo su un’insolita realtà", con la partecipazione del giornalista Domenico Quirico

Da migrante a poeta: Osunde Kelvin racconta la fragilità umana

Asti si prepara ad accogliere un evento di profonda riflessione e sensibilità sociale. Venerdì 17 gennaio alle 18, presso il Foyer delle Famiglie, si terrà l’incontro “Fragilità Invisibili: Migranti e il Volto della Vulnerabilità Sociale”, che vedrà il giovane poeta nigeriano Osunde Kelvin presentare la sua raccolta di poesie "Sguardo su un’insolita realtà". Ad arricchire l’incontro sarà la partecipazione del giornalista Domenico Quirico, noto per la sua esperienza sui temi delle migrazioni e delle crisi umanitarie.

La raccolta di poesie di Osunde Kelvin è una testimonianza vibrante della vita del migrante, intrecciando storie e emozioni universali attraverso il filtro delle sue esperienze personali. Il libro esplora la condizione di chi si trova a lasciare la propria terra, attraversando difficoltà, paure e speranze in cerca di un futuro migliore.

Una vita segnata dalla resilienza


Nato in Nigeria nel 2000, Osunde Kelvin ha vissuto un’infanzia difficile: nasce in Nigeria nel 2000, figlio gemello di una famiglia poligamica. Il padre, con un periodo da emigrante in Germania negli anni '90, muore improvvisamente nel 2011. Kelvin ricorda di averlo trovato riverso a terra, ucciso da quello che sembra essere un attacco di cuore. Kelvin frequenta con passione e disciplina la scuola fino ai 12 anni, quando, venuto a mancare il sostentamento economico del padre alla famiglia, si trova costretto a trovare un lavoro come decoratore e muratore. 

Con qualche soldo risparmiato riesce saltuariamente a comprare dei libri, sia per soddisfare la sua passione, sia per mantenere disciplinatamente allenate le conoscenze acquisite nel periodo scolastico, quando non accrescerle.

 A seguito di alcune crisi di natura psichiatrica si ritrova internato per alcune settimane in un un casolare ai margini di un villaggio, in stato di privazione di cibo, acqua e illuminazione, incatenato e senza rapporti umani.

 Al termine di questa prigionia decide di andarsene dalla Nigeria. Passato il Niger, si trova in Libia. Assieme ad alcuni connazionali, trova impiego presso un autolavaggio, vivendo all'interno della stazione di servizio dove dormono sul pavimento come lui, i suoi colleghi.

 La continua minaccia della vita e la situazione di fragilità che anche i suoi amici gli riconoscono, lo spingono ad optare per l'avventura della traversata verso l'Europa. 

Dopo 5 giorni alla deriva su un gommone con il motore guasto, lui e altri 79 giungono a Lampedusa il giorno 7 novembre 2020. 

Dopo un breve periodo di accoglienza presso un CAS di Bagni di Lucca, viene trasferito al progetto SAI del Comune di Asti, ospitato presso la struttura di Villa Quaglina gestita da PIAM onlus.

Un momento conviviale e di scoperta


L’evento proseguirà alle 20 con una cena curata dalle cuoche nigeriane della cooperativa ARGO, che proporranno un menù unico tra tradizione e cultura locale. Tra i piatti, spiccano le frittelle di fagioli Akara, la bagna cauda e la torta di mele astigiana. Il costo della cena, comprensiva di vino, è di 30 euro a persona, e rappresenta un’opportunità per immergersi nei sapori di due culture che si incontrano.

L’evento è un’occasione per ascoltare una storia di resilienza e riscatto, intrecciata con le profonde domande sull’umanità e la vulnerabilità sociale. Per chi volesse approfondire, il libro può essere richiesto a PIAM Onlus scrivendo a: piamonlus@yahoo.com.

Redazione

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