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Politica | 07 gennaio 2025, 12:55

"J'accuse" di Mario Bovino su presunte irregolarità nelle elezioni provinciali del 2022

Un esposto dell'ex assessore chiama in causa Maurizio Rasero, ipotizzando un tentativo di controllo sui voti espressi

Un immagine d'archivio ritraente Rasero e Bovino, all'epoca colleghi di giunta

Un immagine d'archivio ritraente Rasero e Bovino, all'epoca colleghi di giunta

A poche settimane dalla sua esclusione dalla giunta comunale di Asti (CLICCA QUI per rileggere l'articolo), la figura dell’ex assessore Mario Bovino torna ad essere centrale nel dibattito politico locale. Stavolta però in relazione ad un esposto che l’esponente di Forza Italia ha presentato alcuni mesi fa alla Procura della Repubblica, ipotizzando irregolarità nelle modalità di voto alle elezioni provinciali del 2022, attribuendone la responsabilità al sindaco di Asti e presidente della Provincia Maurizio Rasero.

SI tratta, giova ricordarlo, di 'elezioni di secondo livello', ovvero cui sono chiamati ad esprimere preferenze esclusivamente gli amministratori dei Comuni che compongono la Provincia. In occasione di quella tornata elettorale, sindaci e consiglieri trovarono sulle schede due liste: "Progettiamo l'Astigiano" a supporto della candidatura di Maurizio Rasero e "Insieme per la Provincia" guidata dal sindaco di San Martino Alfieri Andrea Gamba.

Nel documento presentato nei mesi scorsi in procura, Bovino ha spiegato di aver saputo da un consigliere della maggioranza che Rasero avrebbe indicato ai componenti della sua lista di esprimere le preferenze per Simone Nosenzo (figura che risulta essere del tutto estranea all'episodio contestato), sindaco di Nizza Monferrato poi eletto vicepresidente della Provincia, incarico che riveste anche nella nuova giunta provinciale sempre guidata da Rasero. 

Bovino non contesta il nome indicato in sé, quanto le modalità che secondo quanto riportato dall’ex assessore sarebbero state utilizzate veicolate tali indicazioni, ovvero mediante la consegna da parte del presidente Rasero di bigliettini con il nome di Nosenzo scritto in più modi – maiuscolo, minuscolo, corsivo o stampatello – al fine di rendere potenzialmente ‘tracciabile’ ogni singola scheda.

A seguito della ricezione dell’esposto, la Procura aveva richiesto l’archiviazione del medesimo ritenendo che l’episodio denunciato non costituisca reato, ma Bovino, per tramite del legale torinese Maurizio Riverditi che lo assiste, si è opposto all’archiviazione, ritenendo l’interpretazione dei magistrati “non convincente”. Ed affermando, nell’ambito di un’intervista rilasciata ad un settimanale locale, che la libertà del voto rappresenti uno dei pilastri della democrazia. Se questa libertà viene meno, il voto segreto perde di significato e si svuota il valore costituzionale del diritto di voto, tutelato dalla Costituzione”.

Pertanto si dovrà attendere la metà di febbraio, quando si svolgerà l’udienza calendarizzata per valutare se l’esposto dovrà essere archiviato o se vi siano gli estremi per procedere a giudizio, per sapere quale sbocco avrà la delicata vicenda.

Maurizio Rasero, dal canto suo, ha rilasciato la seguente dichiarazione, che riportiamo integralmente: “A seguito di un atto di denuncia querela del luglio del 2024 presentato da Mario Bovino in materia elettorale, il 30 dicembre mi e' stata notificata la fissazione di un' udienza per il giorno 12 Febbraio 2025 innanzi al Gip di Asti. Ho massimo rispetto del lavoro della Magistratura ed aspetterò fiducioso l' esito dell'udienza innanzi al Giudice che dovrà decidere se accogliere l'istanza di archiviazione formulata dalla Procura di Asti. In questo momento ogni commento sarebbe inopportuno ed ho dato mandato all'Avv. PierMario Morra di assistermi".

Non si sono fatte attendere, intanto, le prime reazioni politiche come quella del consigliere comunale e provinciale Mario Malandrone (Ambiente Asti), secondo cui “Se si tratta di indicazione o accordo tra consiglieri su chi votare non è rilevante, se si tratta invece di chiare indicazioni, con pizzini, per verificare il voto in cabina elettorale è chiaramente grave politicamente”. 

Malandrone ha evidenziato come - all'epoca della 'prima Repubblica', spazzata via dal ciclone tangentopoli - siano state usate pratiche simili per il controllo del voto, e ha espresso preoccupazione per la presunta "mania di controllo" da parte del primo cittadino. 

Il consigliere ha inoltre aggiunto che “è sbagliato moralmente e politicamente non opportuno il controllo del voto e la violazione della segretezza”, argomentando la tesi secondo cui: C'è sicuramente una guerra interna al centro destra, questo conflitto fa emergere dei costumi politici che puzzano di prima Repubblica”.

Gabriele Massaro


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