/ Attualità

Attualità | 02 gennaio 2025, 17:02

Carcere di Asti: il dossier delle "criticità" presenta il conto

I detenuti attualmente sono 251 su una capienza di 205. Infiltrazioni dal tetto e docce da rifare

Carcere di Asti: il dossier delle "criticità" presenta il conto

Alla fine dell'anno appena concluso, è stato presentato il dossier delle criticità delle carceri piemontesi e, la casa di reclusione di Asti ha presentato un "conto" salato. Il garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, Bruno Mellano e la garante di Asti, Paola Ferlauto, hanno resi noti alcuni dettagli e segnalato diverse criticità.

Il numero dei detenuti è attualmente 251 su una capienza di 205 posti, 22 di loro afferenti al circuito media sicurezza (di questi 22, 5 sono lavoranti art 21 e 8 sono semiliberi) degli altri 239, 40 sono condannati all’ergastolo, la maggior parte è condannato a lunghe pene dai 20 ai 30 anni di reclusione. Di questi circa 70 detenuti sono adibiti mensilmente a turnazione a lavori domestici, ed altrettanti sono impegnati in attività scolastiche e corsi professionali. 

Dal 2016 il carcere di Asti (costruito nel 1991) è esclusivamente dedicato ai detenuti in regime di alta sicurezza con una piccola sezione dedicata alla media sicurezza (per lo più arrestati e fermati in attesa di convalida). 

Docce e tetti da rifare

"L’edificio - fanno sapere i Garanti -  necessita di rifacimento dei tetti piani di alcune zone - ad esempio scuola ed infermeria - sono evidenti i segni di infiltrazioni delle acque piovane. Le sezioni detentive soprattutto al terzo piano, sono molto calde d’estate, tenuto conto delle temperature elevate degli ultimi anni sarebbe utile l’installazione di condizionatori. Rispetto al territorio è necessario incrementare le risorse di housing utili per l’accesso dei detenuti alle misure alternative. In generale si registra ancora una volta la cronica carenza di spazi da dedicare allo svolgimento di attività trattamentali: appaiono necessari ed urgenti lavori di individuazione e di ristrutturazione di locali per renderli idonei all’utilizzo come laboratori di formazione e di produzione che permettano di creare posti di lavoro interni alla struttura detentiva, che da anni è divenuta Casa di Reclusione ad Alta Sicurezza e quindi necessità di lavorazioni interne, essendo più difficile per la popolazione attualmente presente avere la concessione di permessi, benefici esterni, articoli 21 o semilibertà. Per questi motivi da anni, anche con la redazione del presente Dossier, si segnala che per potenziare le offerte sul fronte del lavoro interno, particolarmente necessario per una Casa di Reclusione ad Alta Sicurezza, è indispensabile individuare preventivamente gli spazi della struttura che possano incentivare il tessuto produttivo del territorio ad avvicinarsi al carcere per nuove progettualità e di attività lavorative e muoversi proattivamente con le organizzazione datoriali, come realizzato in altre aree della Regione (Alessandria, Cuneo, Torino".

Paola Ferlauto - Garante carcere Asti

Come si apprende dal dossier, i locali doccia, sovrautilizzati rispetto alle previsioni a causa del sovraffollamento endemico dell’istituto, sono generalmente logorati e insalubri, con significative infiltrazioni d’acqua nei piani sottostanti.

"Appare urgente e necessario un programma di interventi di ristrutturazione dei locali doccia al fine di poter procedere, un piano per volta, al restauro degli ambienti senza la presenza dei detenuti, portando anche l’acqua calda nelle stanze di pernottamento. Lo spazio, composto da alcune stanze dedicate, collocato sopra l’area dell’infermeria, già segnalato nei due precedenti dossier, continua a non essere utilizzato, nonostante le indubbie esigenze di locali: le motivazioni addotte per il non utilizzo sono afferenti alla carenza di personale di sorveglianza: un sistema di videosorveglianza potrebbe sopperite alle esigenze di sicurezza e rendere fruibili spazi preziosi- Purtroppo nonostante le segnalazioni, anche quest’anno è trascorso senza un coerente utilizzo della sala hobby e del campetto da calcio" .

Attrezzature non utilizzate o insufficienti

Nonostante le diverse iniziative, messe in campo da alcune associazioni non viene, secondo il dossier, utilizzata l’area giochi esterna, destinata e attrezzata per i colloqui dei detenuti con i famigliari minori. Per rendere agibile l’area verde per i colloqui esterni era previsto il  posizionamento di telecamere per il controllo dei detenuti e dei famigliari.

"Non è ancora definita - rimarcano i Garanti - la destinazione d’uso delle importanti attrezzature acquisite anni fa dal carcere per la cernita, il lavaggio e l’insacchettamento di frutta, verdura e insalata. Macchinario di eccellenza che non è mai entrato in funzione e che, purtroppo, finisce per occupare uno dei pochi locali destinati a lavorazioni interne. Nel balletto delle responsabilità e competenze, continua ad essere estremamente inadeguata e spesso francamente indecente l’area esterna all’ingresso in istituto: una sola panchina senza alcun servizio di accoglienza, per mesi coperta da erbacce e per un lungo periodo anche transennata per pericolo di caduta rami. Rimane quindi tuttora aperta e sanguinante la ferita dei parenti in visita, costretti a bivaccare all’esterno in attesa del turno di ingresso prenotato, con il solleone o con il gelo, con la pioggia o con la neve".

Nel 2022 è stato sottoscritto un patto di intenti con il Comune “Mi riscatto per il futuro” per la promozione dei lavori di pubblica utilità, volti a favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti in attività di utilità sociale che abbiano ricadute sul territorio astigiano. Al patto ha fatto seguito un protocollo operativo tra la Casa di Reclusione, il Comune, l’associazione di volontariato penitenziario Effatà, la cooperativa sociale La strada e l’ente formativo Casa di Carità Arti e Mestieri, per la formazione dei detenuti e la successiva produzione di piantine da parte di questi ultimi da donare agli orti sociali e in ogni caso all’utenza dei servivi sociali del comune di Asti.

L’attività iniziata nel 2023 è proseguita nel 2024 e l’intento è di continuare, perfezionando il modello anche con altri progetti similari di utilità sociale per i prossimi anni, valorizzando la presenza in istituto di un ampio terreno destinato a “tenimento agricolo”.

 Per incrementare le attività lavorative interne è stata anche ipotizzata la realizzazione di un laboratorio di panificazione che potrà occupare inizialmente 6/7 detenuti.

 "Essendo l’istituto una casa di reclusione è necessario però incrementare ulteriormente i posti di lavoro prevedendo la ristrutturazione di altri spazi per la realizzazione di ulteriori laboratori", concludono i garanti

Betty Martinelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium