Il Governo ha approvato l’ampliamento del Programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL), includendo anche i lavoratori con contratti di solidarietà. Questa novità rappresenta un importante passo avanti per sostenere settori chiave come l’automotive e il tessile, in un momento cruciale di trasformazione industriale.
Chiorino: “Salvaguardiamo i lavoratori e prepariamo il futuro”
“Accolgo con grande soddisfazione la decisione del Consiglio dei Ministri di ampliare la platea dei fruitori del programma GOL anche ai lavoratori in contratto di solidarietà. È una scelta utile e strategica, soprattutto per i settori automotive e tessile, fondamentali per il nostro Paese e in piena evoluzione,” ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte.
Secondo Chiorino, l’estensione del programma consentirà ai lavoratori di accedere a percorsi di formazione e riqualificazione professionale, offrendo loro strumenti adeguati per affrontare le sfide della transizione industriale. “Insieme al Governo, con il Programma GOL e con investimenti strategici, difendiamo i lavoratori, sosteniamo le imprese e prepariamo il Piemonte e l’Italia alle sfide del futuro,” ha concluso.
Investimenti per la formazione: 61,84 milioni di euro per il Piemonte
Parallelamente, la Regione Piemonte ha approvato la Direttiva “Formazione per il lavoro 2025”, stanziando 61,84 milioni di euro a sostegno dell’occupazione e della qualificazione professionale.
Le risorse saranno suddivise in:
- 50,84 milioni di euro dal Programma GOL;
- 11 milioni di euro dal Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027.
Il finanziamento potrà essere incrementato fino a 50,84 milioni di euro aggiuntivi, in base ai risultati ottenuti e alle valutazioni periodiche.
Programma GOL: cos’è e cosa cambia
Il Programma GOL, parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mira a coinvolgere 3 milioni di beneficiari entro il 2025, con percorsi formativi personalizzati. Con l’ultima decisione del Consiglio dei Ministri, l’accesso è stato esteso anche ai lavoratori in contratti di solidarietà, indipendentemente dalla percentuale di riduzione dell’orario.