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Attualità | 29 dicembre 2024, 14:20

Trattori in piazza: gli agricoltori torneranno a protestare nel 2025

Gabriele Ponzano di Agricoltori Autonomi Italiani sull'esito della riunione di fine anno a Rocchetta: "A gennaio nuova mobilitazione, non possiamo mollare ora"

La protesta di febbraio (Merphefoto)

La protesta di febbraio (Merphefoto)

Gli agricoltori, dopo le proteste dello scorso febbraio, si preparano a tornare in piazza. Dopo mesi di incontri e promesse non mantenute, Gabriele Ponzano, rappresentante di Agricoltori Autonomi Italiani, ha annunciato sui social che il prossimo gennaio vedrà una nuova mobilitazione nazionale per chiedere risposte concrete ai problemi del settore.

Nelle riunioni svoltesi mercoledì e giovedì scorsi anche a  Rocchetta, Ponzano ha fatto il punto della situazione, raccontando ai partecipanti quanto fatto negli ultimi mesi e illustrando i documenti presentati sia in Regione sia a livello nazionale. Tra le richieste più urgenti c’è il riconoscimento del costo di produzione, una misura considerata fondamentale per la sopravvivenza delle aziende agricole. La proposta include l’attuazione della Legge 198, con l’introduzione di un sistema di certificazione dei costi da parte di un ente terzo, come ISMEA, e la modifica di alcune norme che penalizzano i produttori, come l’esclusione delle vendite a cooperative, OP e consorzi.

Un altro tema centrale è la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) in vista del periodo post-2027. Gli agricoltori chiedono una revisione che sposti i fondi dal secondo al primo pilastro, così da garantire un aiuto diretto al reddito tra 600 e 1000 euro per ettaro, riservato però ai veri agricoltori, escludendo chi svolge l’attività solo per hobby.

"Il problema della fauna selvatica continua a rappresentare una delle principali difficoltà per le nostre aziende – scrive Ponzano – così come il sistema assicurativo, che necessita di una riforma radicale per essere economicamente accessibile a tutti".  A peggiorare le cose, l’andamento climatico anomalo di quest’anno ha prolungato i lavori agricoli fino a novembre inoltrato, creando complicazioni con le assegnazioni di gasolio. Il carburante ritirato dopo il 15 novembre sarà infatti decurtato dalle assegnazioni del prossimo anno, una prospettiva che ha acceso ulteriore malcontento tra i produttori.

Nonostante le difficoltà, il messaggio emerso dalle riunioni è stato chiaro: non è il momento di arrendersi. "Il 14 gennaio incontreremo l’assessore per affrontare questi punti, ma sarà indispensabile partecipare alla nuova mobilitazione nazionale – ha sottolineato Ponzano –. Nulla di quanto promesso questa primavera è stato rispettato, e non possiamo permetterci di abbassare la guardia ora"

Gli agricoltori si dicono pronti a organizzare proteste incisive, cercando le modalità più efficaci per far sentire la propria voce. 

La mobilitazione di gennaio, dunque, potrebbe segnare un nuovo capitolo nella lunga battaglia per la difesa del settore agricolo. 

Redazione

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