Ieri pomeriggio, 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, mentre Asti ancora doveva risvegliarsi dal tepore delle festività natalizie, la Collegiata di San Secondo ha fatto da cornice, come tutti gli anni, ad un evento di straordinaria valenza artistica e culturale. La Corale San Secondo, pietra miliare del panorama musicale piemontese, ha celebrato il suo mezzo secolo di vita con un concerto che ha saputo trasformare la sacralità del luogo in un autentico tempio dell'arte sonora.
L'Orchestra Melos Filarmonica di Torino, compagine di raffinata sensibilità interpretativa, ha aperto il concerto con l'immortale Aria sulla quarta corda di Bach, conducendo gli astanti in un viaggio attraverso le più alte espressioni del periodo barocco. Il sodalizio con il coro Officina Vocis di Neive ha poi dato vita a un'interpretazione vibrante del Laetatus sum di Montalto, seguita dal luminoso Magnificat in Do maggiore di Johann Christian Bach, opere che hanno preparato il terreno per il momento culminante della serata.
Il Te Deum di Charpentier, vera gemma del repertorio sacro barocco, ha rappresentato l'apice di questa celebrazione giubilare. Sotto la sapiente direzione del maestro Mario Dellapiana, i solisti hanno tessuto una trama vocale di rara bellezza: la soprano Francesca Idini ha librato le sue note cristalline nell'aria sacra, mentre la contralto Elisa Barbero ha donato profondità emotiva alle parti più intense.
Il tenore Mattia Pelosi e il basso Marco Camastra hanno completato il quartetto con una prestazione di notevole spessore tecnico e interpretativo.