Chiedi aiuto! | 26 dicembre 2024, 12:33

Giovani voci contro la violenza: quando la creatività diventa speranza con il progetto "Chiedi aiuto" [VIDEO]

I giovanissimi ragazzi della scuola Martiri di Asti riflettono sulla differenza di genere nello sport

Giovani voci contro la violenza: quando la creatività diventa speranza con il progetto "Chiedi aiuto" [VIDEO]

C'è un momento in cui il silenzio si rompe e la voce diventa uno strumento di cambiamento. È quello che è accaduto nel progetto "Chiedi aiuto!", dove gli adolescenti di Asti hanno dimostrato che la creatività può essere un potente mezzo di comunicazione sociale.

Dietro ogni spot c'è una storia, un'emozione, un messaggio profondo. Gli studenti hanno utilizzato il linguaggio della loro generazione per parlare di un tema tanto delicato quanto importante: la violenza di genere. Non più semplici spettatori, ma protagonisti attivi di un cambiamento culturale che parte dalle aule scolastiche.

La Voce di Asti supporta l'iniziativa e, ogni giorno, propone un video fatto dai ragazzi delle scuole. Protagonisti oggi i ragazzi dell'istituto comprensivo 5 Martiri della Libertà che riflettono sullo sport e le differenze di genere.

L'iniziativa supera i confini di un semplice progetto scolastico: è un movimento, un manifesto generazionale che ricorda a ogni donna che esistono sempre delle alternative, che la violenza non è una condanna ma una fase che può essere interrotta.

 I numeri 1522 e 112 non sono più solo cifre, ma ponti verso la libertà, verso una nuova vita. Componeteli con fiducia.

E buon Santo Stefano.

Redazione

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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