In un anno segnato da sfide globali e incertezze economiche, l'Unione Industriale di Asti ha continuato a sostenere le imprese locali, promuovendo innovazione, digitalizzazione e sostenibilità. Per fare un bilancio del 2024 che va a chiudersi e guardare alle prospettive per il 2025, abbiamo intervistato l'ingegner Luigi Costa, presidente dell'associazione di categoria.
Il dirigente ci ha parlato dei principali successi e delle difficoltà affrontate dalle imprese astigiane, dell'impatto del contesto economico globale, dei settori più resilienti e delle iniziative future per supportare le aziende del territorio. Ecco la sua analisi.
Presidente, quali sono stati i principali successi e le sfide affrontate dalle imprese nel 2024?
Nel 2024 le sfide non sono mancante per il contesto internazionale molto complesso a causa delle guerre in Ucraina e nel Medio Oriente, dei tassi di interesse ancora molto alti, delle difficoltà della Germania e della Francia, paesi molto importanti per la manifattura italiana, della crisi strutturale dell’automotive, il ritardo dell’avvio e la complessità degli incentivi Industria 5.0, la difficoltà di reperimento di risorse umane qualificate… D’altra parte la produzione industriale italiana è in calo da febbraio 2023, come evidenziato da Il Sole 24 Ore. In questo contesto il successo per molte delle imprese è stato quello di riuscire a rimanere competitive sui mercati nazionali ed internazionali proseguendo nei percorsi di innovazione, digitalizzazione, internazionalizzazione e sostenibilità.
Come ritiene abbia influito l'attuale contesto economico globale sulle imprese della provincia di Asti?
Anche le imprese della provincia di Asti hanno risentito delle difficoltà del contesto economico globale. Il ricorso all’utilizzo della cassa integrazione è stato molto più elevato rispetto agli anni precedenti e le ultime indagini congiunturali promosse tra le imprese associate hanno fornito un quadro piuttosto cauto sulle aspettative relative a produzione ed ordinativi. All’inizio del 2025 avremo i risultati della nuova rilevazione che mi auguro potranno fornici un quadro di maggior ottimismo.
Quali settori economici hanno mostrato maggiore resilienza e crescita nel 2024?
Il settore del food si è dimostrato resiliente e le attività dei servizi diversi dal commercio e turismo hanno registrato la performance migliore.
Con quali iniziative e progetti l'Unione Industriale intende continuare a supportare le imprese nel 2025?
L’Unione Industriale continuerà a lavorare per aiutare le imprese associate a sviluppare progetti di digitalizzazione, innovazione, internazionalizzazione e sostenibilità, anche cogliendo tutte le opportunità offerte da bandi e finanziamenti. Saranno organizzati incontri di approfondimento a partire dal convegno sull’intelligenza artificiale del 21 gennaio che avrà un taglio molto operativo: alcune aziende manifatturiere presenteranno progetti, già realizzati e molto concreti, che potranno servire da spunti per tutti gli associati. L’Unione continuerà a spingere per l’attivazione di un ITS che possa formare profili tecnici indispensabili per tutte le imprese. Il 2025 sarà anche l’anno in cui l’Unione Industriale festeggerà il suo 90° anniversario. Sono al vaglio diverse idee per celebrare questa importante ricorrenza con iniziative a favore delle nostre imprese e del territorio.
Quali misure ritiene necessarie per migliorare l'attrattività del territorio astigiano per nuovi investimenti?
Abbiamo più volte espresso quelle che per la nostra Associazione sono le condizioni per attrarre nuovi investimenti e per mantenere quelli attuali. Sicuramente il miglioramento dei collegamenti logistici come il completamento della tratta autostradale Asti-Cuneo, la realizzazione della tangenziale Sud-Ovest di Asti e di un nuovo casello autostradale sulla A21 a Villafranca d’Asti. Ma anche di azioni per garantire una qualità della vita a livelli di eccellenza affinché le imprese riescano ad attrarre e trattenere nel territorio i talenti indispensabili per il loro sviluppo.
Come vede l'evoluzione del mercato del lavoro nella nostra provincia nel prossimo anno?
Mi aspetto che il mercato del lavoro sia connotato da due facce. Da una parte le aziende, in particolare quelle del settore automotive ma non solo, faranno più ricorso alla cassa integrazione e ad altri ammortizzatori sociali. Dall’altra, le imprese avranno bisogno di assumere, ma ritengo faranno molto fatica a trovare profili con le competenze necessarie per restare competitive.