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Politica | 21 dicembre 2024, 13:19

"Un bilancio infelice, le proposte stanno a zero": i gruppi di opposizione di Asti affondano la maggioranza dopo l'approvazione del bilancio

Oggi conferenza stampa di fine anno. "L'allontanamento di Bovino? Giochi di potere nel centro destra". Emendamenti su traffico e sicurezza non accolti

La conferenza di questa mattina

La conferenza di questa mattina

Questa mattina i gruppi consiliari di opposizione del consiglio comunale di Asti hanno tenuto una conferenza stampa di fine anno, per discutere sulla recente approvazione del bilancio di previsione 2025, (QUI l'articolo).

"Un bilancio infelice per natura essendo di previsione - hanno chiosato i consiglieri uniti -. Altrettanto infelice è vedere come sul pratico e contingente le proposte stiano a zero. Non sappiamo ancora nulla, ad esempio, della pista del Palio, e sugli Odg disattesi spicca quello sul Maina. In compenso molto si vede dei giochi di politica e dei terremoti nella destra, sul lungo termine: scelte per rendere felici FdI regionali, attacchi a Forza Italia, poca chiarezza su dove verranno reperiti i fondi una volta terminati quelli del Pnnr. Confusione enorme sulle nuove nomine: alla presidenza dell' ente parchi paleontologico si è preferito un dentista rispetto che un paleontologo di fama nazionale". 

Uniche note positive, secondo la minoranza gli Odg approvati su Fast track list, Sagre e il progetto "21 luglio" sul campo nomadi. "Il grande assente a bilancio? La sicurezza stradale e la risoluzione del traffico, di cui abbiamo presentato 5 emendamenti non accolti".

"Il bilancio di previsione è per sua natura un bilancio a metà - rimarca  Vittoria Briccarello (gruppo Uniti si può) - , a cui mancano le parti sostanziali su cui far progettazione, per questo durante la sua discussione dovrebbero emergere le linee politiche più che i dati schietti facilmente rinvenibili nelle pratiche. E le linee politiche non hanno citato nemmeno per sbaglio le tematiche più calde: sicurezza stradale in primis, transizione ecologica reale e attrattività culturale. Abbiamo dovuto chiedere agli assessori interventi più cospicui che in prima seduta sono stati di 4 minuti ognuno, riteniamo ci sia molto da lavorare e speriamo che le variazioni future vadano nella direzione giusta".

Sulla revoca delle deleghe a Mario Bovino (QUI l'articolo) "sono giochi di potere nel centro-destra,  tra ciò che era la vecchia guardia con la nuova guardia, che poi così nuova non è. Siamo in balia dei giochi di potere dei singoli, di fatto". 

"Questo modo di fare deve essere: a, motivato, b, se è una questione di opportunità politica, sottolinea Roberto Vercelli (PD), va applicato a tutti quanti gli assessori e i membri della Giunta, a partire dallo stesso sindaco.

"La dimostrazione di come ormai l'interesse per il bene pubblico è nullo, ed è solo una questione di pedine e di giochi di potere tra una destra che è di fatto traballante" sostiene Briccarello.

Sulla questione traffico torna Roberto Migliasso (Prendersi cura di Asti): "C'è poca attenzione al piano traffico e non è stato dato seguito all'Odg su Asti città sostenibile presentato il 15 gennaio. Serve riflettere sul futuro di Asti, prendendo ad esempio altre amministrazioni, in senso positivo. A Novara atterrerà il Polo Silicon Box con 1600 posti di lavoro. Bisogna tornare a incontrare le persone, le associazioni, le industrie e i commercianti , proponendo piani di sviluppo. Chi amministra deve essere persona formata e con visioni".

Per Mario Malandrone (Ambiente Asti) manca l'attenzione all'emergenza abitativa "Ho letto dichiarazioni imbarazzanti sugli edifici popolari. Non basta la lettera del sindaco ad Atc". 

E un affondo sulla tangenziale "pensata a 15 anni senza idee sul traffico. Ci sono enormi problemi sui lavori pubblici e degrado a partire dalle strisce pedonali, zero progetti su agricoltura e ambiente. L'allontanamento di Bovino è un fatto di guerre tra bande dominanti in città, intanto la città langue. Una giunta che arranca, collocata a ricoprire ruoli senza esperienza professionale, i fondi arrivano da fuori, le linee politiche arrivano da fuori e Asti non sta pensando al suo futuro".

"Restano grandi zone d’ombra e numerose domande inevase tra quelle inoltrate dalla minoranza. Restano argomenti fuori sacco, aleggianti in maggioranza e non presenti in preventivo - che pure hanno catalizzato attenzione e  prodotto preoccupazione ( TSO e Termovalorizzatore). Restano non accettabili silenzi (dati sulla verticalizzata, tempi e modi dei progetti di pedonalità e di ciclabilità), permane la percezione di una proposta modestissima per affrontare temi come inquinamento, sostenibilità, energie rinnovabili, una “vera” valorizzazione del Territorio (ambiente, storia, lavoro, insomma contesto). Manca una indicazione, coerente e trasversale agli assessorati, di investimenti per partecipazione, informazione, educazione che io ritengo irrinunciabili nel sostanziare (e garantire) una visione a lungo termine dello sviluppo di una città", le considerazioni di Gianfranco Miroglio (Europa Verde).

Betty Martinelli


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