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Economia e lavoro | 16 dicembre 2024, 14:27

"Salvaguardiamo la nostra banca e il territorio in cui opera": sul 'caso' Banca di Asti, una nota del sindacato

Riceviamo e pubblichiamo le parole di FABI provinciale e aziendale Banca di Asti

Merfephoto

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Come scritto chiaramente nel rapporto consegnato all’Ue da Mario Draghi, la Bce punta a ridurre il numero delle banche favorendo le aggregazioni, con l’obiettivo di creare grandi gruppi bancari non aggregabili dai colossi finanziari cinesi e americani. 

Oggi, In questo complesso contesto, ci troviamo a tentare di leggere il futuro della nostra principale azienda astigiana.

Mantenere l’autonomia della banca, salvaguardare le dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, ogni giorno impegnati ad operare in un clima di diffidenza da parte dei clienti, che fanno fatica a distinguere in questa confusione mediatica tra la realtà dei fatti (una banca solida e che fa utili, come si può notare dai suoi bilanci) e ciò che viene scritto sugli organi di stampa chiedendo spiegazioni e risposte sulla situazione: tanto per il sindacato quanto per le comunità locali, è fondamentale immaginarsi, nello scenario in cui si perdesse l’autonomia o in caso di acquisizione, gli eventuali impatti sulla capillarità del servizio bancario sul territorio, la desertificazione bancaria  (più volte ribadita dalle analisi della Fabi) che, se riscontrata, fino ad oggi ha evidenziato un oggettivo impoverimento dei territori.

Quando la politica entra nella finanza non è mai positivo e il ruolo del sindacato, di tutti sindacati, resta, in questo contesto di salvataggi, acquisizioni e aggregazioni, fondamentale.

Il nostro pensiero si può concludere in poche parole: salvaguardia dei colleghi, salvaguardia di un’azienda sana, salvaguardia dei territori in cui essa opera. 

Segreteria provinciale FABI e aziendale Banca di Asti 

Al direttore

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