Cultura e tempo libero - 15 dicembre 2024, 10:33

Oggi "La Tregua di Natale" porta un messaggio di pace alla chiesa di San Martino di Asti

L'ingresso, alle 17, è libero, con offerta volontaria a favore del restauro dell'organo ottocentesco della chiesa di San Martino

Il presepe della Chiesa di San Martino

Oggi, 15 dicembre alle ore 17, la chiesa di San Martino ospiterà lo spettacolo "La Tregua di Natale", presentato dal gruppo Culturale San Martino in collaborazione con la parrocchia locale.

Lo spettacolo è un coinvolgente intreccio di narrazione, musica e poesia, un racconto toccante che invita a riflettere sulla potenza della speranza e sulla spontaneità del cuore umano capace di superare ogni divisione e rivalità. Un messaggio potente sul potere della pace, anche nei contesti più disperati.

1914: una lettera di un soldato al fronte, inviata alla sorella, racconta un avvenimento straordinario e coraggioso accaduto alla vigilia di Natale, che partì da semplici soldati mossi da sentimenti di profonda umanità e fratellanza..."

Questo evento vuole essere un augurio per il nostro tempo, ancora segnato da conflitti e guerre: è davvero impossibile costruire un mondo pacifico e solidale?

Protagoniste della serata saranno otto musiciste e cantanti, componenti di un gruppo vocale tutto al femminile nato nel 2021. Provenienti da varie esperienze vocali e musicali, le artiste sono appassionate ricercatrici e sperimentatrici di generi e repertori che spaziano tra il sacro e il profano attraverso i secoli. L'organico intimo del gruppo predilige esecuzioni in spazi raccolti, adatti alla musica da camera, o in suggestivi angoli di giardini all'aperto.

Questo progetto arricchisce l'offerta culturale degli eventi e delle mostre realizzate in ambienti storici e spazi verdi, aggiungendo l'aspetto musicale vocale a quello artistico.

L'ingresso è libero, con offerta volontaria e consapevole a favore del restauro dell'organo ottocentesco della chiesa di San Martino. Un'occasione per unire arte, cultura e solidarietà in una serata che promette di emozionare e far riflettere.


Genesi

Era il primo Natale in trincea. La Grande Guerra, che avremmo chiamato Prima guerra mondiale perché fummo così folli da farne una seconda, era stata dichiarata ufficialmente il 3 agosto di quell’anno. La Germania aveva invaso il Belgio e attaccato la Francia.  L’impatto della tragedia di una guerra che mieteva vittime come nessun’altra precedente – e che nelle previsioni degli Stati maggiori avrebbe dovuto finire “entro Natale” –  fu tale che lo stesso papa Benedetto XV si appellò ai governi affinché i cannoni potessero tacere almeno nei giorni di Natale. Ma i governi respinsero ufficialmente l’appello, mentre i giornali dei Paesi coinvolti erano impegnati nelle campagne di de-umanizzazione e demonizzazione dell’avversario. Nelle trincee ogni atto di fraternizzazione con il nemico era considerato “alto tradimento” e punito con la morte.

Alcune lettere inviate ai familiari dai soldati al fronte raccontano un avvenimento straordinario e coraggioso che partì da semplici soldati mossi da sentimenti di profonda umanità e fratellanza, che merita di essere ricordato: una serie di "cessate il fuoco" non ufficiali sono avvenute nei giorni attorno al Natale del 1914 in varie zone del fronte occidentale della prima guerra mondiale.

Benché nessun accordo ufficiale tra i belligeranti fosse stato pattuito, nel corso del Natale del 1914 circa 100.000 soldati francesi, britannici e tedeschi furono coinvolti in un certo numero di tregue spontanee lungo i rispettivi settori di fronte nelle Fiandre[8]. I primi episodi ebbero luogo durante la notte della vigilia, quando soldati tedeschi iniziarono a porre decorazioni natalizie nelle loro trincee nella zona di Ypres.

La tregua fornì poi l'occasione per recuperare i caduti rimasti abbandonati nella terra di nessuno e dare loro sepoltura; durante questa fase, furono organizzate anche funzioni religiose comuni per tutti i caduti.


I musicisti

 Walter Bianchi – Organo 

Nato a Pino Torinese nel 1954, ha compiuto gli studi musicali diplomandosi in pianoforte presso il conservatorio G. Verdi di Torino ed ha approfondito gli studi organistici.

Nel 2002/2003 segue i corsi di Musicoterapia presso il Dipartimento di Scienze Psichiatriche Università di Genova 

Nel 2009/2010 frequenta presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale sezione parallela di Torino il “Corso di perfezionamento in bioetica” ottenendo il relativo diploma e sempre presso la stessa Facoltà ottiene il Master Universitario in Bioetica. Preminente l’interesse per la musica organistica, vocale e da camera in genere, promuovendo la riscoperta e la diffusione di pagine rare e sconosciute di musica vocale dell’800 e del ‘900

Numerose sono, inoltre, le composizioni musicali originali destinate all’utilizzo didattico nella “drammatizzazione musicale”.

L’attività didattico/musicale è svolta sui due filoni della didattica pianistica e organistica e della educazione musicale di base. Docente di ruolo nella scuola media, ha elaborato ed attuato progetti di educazione al suono e alla musica nei vari ordini scolastici, utilizzando la drammatizzazione musicale e la fiaba come elemento portante della propria metodologia educativa.

Ha ricoperto l’incarico di “Organista” presso la Chiesa Conventuale dei Domenicani di Chieri dal 1985 al 1994 e come “Organista Titolare” dal 2009 al 2014 ; dal 1991 al 2007 come “Organista Titolare” e “Direttore del Coro” presso il Tempio di San Giovanni Bosco a Castelnuovo Don Bosco (AT) . incarico che ricopre tutt’ora.. 

Flavio Antoniucci - Chitarra

Appassionato di musica fin da bambino, si forma musicalmente studiando clarinetto e suonando nella banda musicale del paese di origine. Contemporaneamente si dedica alla musica popolare approcciando da autodidatta diversi strumenti tra i quali la chitarra e l’organetto.

Attualmente canta come baritono in formazioni corali polifoniche, affrontando repertori vari, dalla musica contemporanea e ottocentesca alla musica rinascimentale

Gruppo vocale al femminile

Nasce nel 2021 dall’incontro di otto musiciste e cantanti provenienti da varie esperienze vocali e musicali, appassionate nella ricerca e nella sperimentazione di generi e repertori diversi che spaziano tra il sacro e il profano attraverso i secoli. 

Questo progetto eseguito nell’ambito degli eventi e mostre realizzati negli ambienti storici e negli spazi verdi ne implementa l’offerta culturale aggiungendo l’aspetto musicale vocale a quello artistico

Redazione