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Sanità | 13 dicembre 2024, 07:21

Assunzioni infermieri: il Nursind Piemonte chiede un cambio di passo alla Regione

"Nella nostra regione oltre un milione di ore di straordinario, non retribuite e spesso non recuperate"

Assunzioni infermieri: il Nursind Piemonte chiede un cambio di passo alla Regione

"Dopo le feste e con l’anno nuovo ci aspettiamo un cambio di passo da parte della Regione Piemonte e dell’Assessorato alla sanità".

A chiederlo è Francesco Coppolella, segretario regionale Nursind.

Pubblichiamo la nota. 

Non vorremmo restare delusi dai buoni propositi mostrati in questi primi mesi. E’ necessario capire, quale risposta si intende dare alla carenza di personale infermieristico che attualmente, nella nostra regione , solo nel servizio pubblico, conta oltre 4000 unità e a cui il piano di assunzioni straordinario oltre a non aver dato una risposta, non è oltremodo sufficiente a farlo. 

A tale proposito non possiamo non sottolineare come i lavori dell’osservatorio regionale in materia di assunzioni abbia subito una drastica frenata. Gli incontri programmati entro la fine dell’anno con le aziende, anche in virtù delle incongruenze riscontrate, con nostra amarezza, nonostante gli impegni presi, non hanno avuto purtroppo luogo e non ci risulta ci sia stata una accellerazione sulle assunzioni.

 In ogni caso, l’ultimo dato parla di 250 infermieri assunti oltre il turn over su scala regionale dei 700 previsti che rappresentano una goccia rispetto agli oltre 4000 necessari. Al 31.12.2024 termine entro il quale, secondo gli accordi doveva essere portato a termine il piano assunzionale, temiamo che la situazione sia invariata se non peggiorata. Ci aspettiamo una risposta di tipo strutturale alla non rosea previsione di ulteriori perdite che nei prossimi anni si mostreranno in maniera importante tenuto conto della curva pensionistica , degli abbandoni e delle minori iscrizioni ai corsi di laurea che ridurranno in maniera inesorabile il numero di infermieri. Già oggi, nella nostra regione possiamo parlare di oltre un milione di ore di straordinario, non retribuite e spesso non recuperate, molte di queste fatte in pronta disponibilità, utilizzata impropriamente per la copertura di turni e decine di miglia di ferie residue non godute. Appare inoltre evidente e preoccupante come non ci siano le condizioni che possano invertire la marcia. 

Il pagamento di prestazioni aggiuntive oltre l’orario di lavoro non può essere certo una soluzione strutturale ma oggi è condizione necessaria per non chiudere i servizi. A tale proposito non accetteremo più, come avvenuto per il 2024, che le aziende utilizzino risorse destinate a tale finalità per altro, infischiandosene anche delle indicazioni regionali, facendo lavorare gli infermieri oltre l’orario di lavoro praticamente a gratis.

 Continuano infatti a restare un problema irrisolto oltre che una grande criticità i differenti comportamenti delle aziende nell’applicazione degli accordi e nelle risposte alle indicazioni regionali che si ripercuotono sui professionisti e sul sistema in generale. Serve un assessorato forte affinché l’autonomia non diventi anarchia. La gestione scoordinata delle aziende delle procedure concorsuali è solo un esempio di come possa tale condizione avere ripercussioni negative sull’intero sistema se non governato. Non vorremmo più vedere interi servizi infermieristici esternalizzati come invece è accaduto anche di recente in contrasto con gli accordi regionali.

 Infine , abbiamo visto come si sia scelto di incrementare gli stipendi dei direttori generali per rendere attrattivo il Piemonte, nulla da recriminare se questo porterà in dote migliori capacità e competenze, ci aspettiamo però che il Piemonte possa diventare attrattivo, destinando delle risorse e attuato politiche di welfare anche per gli infermieri che servono per tenere aperti i servizi e dare risposte ai bisogni di salute dei cittadini. Sono inoltre indispensabili per la riorganizzazione della sanità territoriale e l’applicazione del DM 77 che senza rischia di portare in dote scatole vuote se non , come pare stia avvenendo, spostando il personale dagli ospedali e mettendo in difficoltà i servizi. 

Siamo pronti a ragionare e a confrontarci su tutto conclude Coppolella, fornendo il nostro contributo, consapevoli che le sfide da affrontare e le cose da fare sono tante e complesse ma ora ci aspettiamo arrivino aperture e non solo parole sul tema cogente della questione infermieristica.

Francesco Coppolella

Redazione

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