Con dicembre arriva puntuale anche l’ultima uscita dell’anno di Astigiani. Il numero 49 sarà presentato mercoledì 18 dicembre alle 18 nell’aula magna di Astiss.
Il numero 49 si apre con un’anteprima dei progetti vincitori del concorso di idee per il Bosco degli Astigiani, iniziativa che l’Associazione Astigiani porta avanti convintamente e per la quale ha già stanziato 30 mila euro in tre anni. Un altro impegno che prosegue è quello con le Borse di Ricerca Luciano Nattino, la rivista pubblica l’elenco dei premiati 2024: sono autori che hanno già presentato i loro lavori su avvenimenti e personaggi del nostro passato, tutti contenuti che Astigiani pubblicherà sulle sue pagine oppure online.
L’Associazione torna sul tema dei platani di corso Savona, a fianco del mulino abbattuto, pubblicando un racconto di Antonio Catalano che dà voce ai sette alberi “condannati a morte”.
Poi via ai servizi iniziando dai trent’anni dall’alluvione del 1994. Enrico Ercole ne fa la cronaca, ripercorrendo anche le opere di messa in sicurezza realizzate in seguito. Astigiani racconta anche l’attività del Comitato Cittadini Tanaro e Borbore, da vent’anni una sentinella sugli interventi realizzati sui due fiumi. Giulio Morra ricorda lo scatto dietro una delle sue foto più iconiche di quei giorni del ’94 e Fulvio Lavina ha ritrovato Sara Bussi, la bimba che divenne il volto di una campagna della Regione Piemonte per ringraziare i volontari. A concludere questa ampia sezione, la ricostruzione dell’alluvione del 1948 a partire dai documenti trovati in Archivio di Stato da Laura Dellapiana.
Si cambia decisamente argomento con un servizio di Mario Renosio sul rastrellamento che pose fine alla Repubblica Partigiana di Nizza Monferrato, un’esperienza di autogoverno sul finire del 1944. Una parabola simile a quanto avvenuto nello stesso periodo in altre zone libere d’Italia. È invece datata 1948 la vicenda del municipio mancato in piazza Alfieri: ne scrive Enrico Panirossi, che ritorna su un progetto oggi poco noto con cui il sindaco Felice Platone intendeva trasferire tutti gli uffici di Comune e Provincia in un unico nuovo palazzo. Su Astigiani le illustrazioni dell’epoca che ne prefiguravano l’aspetto.
La rivista prosegue quindi con un ritratto tratteggiato da Gino Anchisi di Adele Alfieri di Sostegno, cugina di Vittorio Alfieri, una donna che già nell’Ottocento intuì la necessità di mettere sotto tutela i paesaggi vitati di questa parte di Piemonte. E a proposito di Vittorio Alfieri, Carla Forno ne svela un aspetto curioso: quali erano i gusti e le abitudini a tavola del Trageda? Noto per la sua passione verso la cioccolata, le sue scelte gastronomiche furono a lungo all’insegna di abitudini ben stabilite, per virare alla sobrietà negli ultimi anni di vita. È invece dedicato alla famiglia Cotti Ceres il servizio di Matteo Vaudano, uno degli scritti premiati nel 2023 con la borsa di ricerca Luciano Nattino. Cognome che gli astigiani associano a una via del centro storico, i Cotti Ceres non hanno lasciato eredi diretti ma sappiamo molto del loro ruolo nella storia di Asti grazie a documenti conservati all’Archivio di Stato e alla Biblioteca Storica di Torino.
Si volta pagina per l’intervista al cantante Piero Cotto che si racconta a Sergio Miravalle. Dai suoi ricordi di quasi ventenne sui palchi negli Stati Uniti, al successo con il brano “Due delfini bianchi”, passando per l’apparizione a Sanremo e il suo legame con la moglie Beatrice.
Su questo numero di Astigiani anche un racconto per immagini del recentissimo Bagna Cauda Day, cui è dedicata anche la copertina con una foto dell’accensione del “fujot olimpico” in piazza Libertà. Un successo da 30 mila partecipanti e bavaglioloni al collo da New York a Tokyo che non si ferma ancora: questa edizione infatti proseguirà ancora per un weekend, dal 29 gennaio al 2 febbraio.
Astigiani numero 49 sarà in vendita dal 18 dicembre nelle principali edicole e librerie a 8 euro e sarà inviata agli abbonati che la possono anche ritirare nella sede dell’associazione in via San Martino 2 (angolo corso Alfieri, di fronte a Palazzo Mazzetti) aperta nei pomeriggi di martedì, giovedì e sabato dalle 16,30 alle 19.