La tanto attesa neve ha fatto finalmente capolino nell'Alessandrino, regalando un timido assaggio d'inverno con accumuli che hanno raggiunto i 3-5 centimetri tra Tortona, Novi e Gavi. Un evento che ha interessato anche i rilievi alpini di confine, dove si sono registrati accumuli più consistenti tra i 10 e i 15 centimetri. Ma il quadro generale sulle Alpi resta preoccupante: vaste aree, soprattutto nel Cuneese e nel Torinese, si presentano ancora completamente spoglie fino a quote superiori ai 2000 metri. L'Astigiano, è ancora, in buona sostanza, praticamente a bocca asciutta.
Le previsioni di Dati Meteo Asti per i prossimi giorni non lasciano spazio all'ottimismo. Una massa d'aria fredda proveniente da est, la stessa responsabile delle copiose nevicate sull'Appennino Tosco-Emiliano nel weekend, interesserà l'Italia mantenendo il Nord-Ovest sotto una coltre di nubi basse e temperature decisamente inferiori alle medie stagionali. Lo zero termico oscillerà tra i 1400 e i 1500 metri nelle ore più calde.
Il paradosso di questo pattern meteorologico è proprio nel binomio freddo-siccità: le correnti orientali, infatti, rappresentano lo scenario peggiore per le precipitazioni in Piemonte e Valle d'Aosta. Questa configurazione dovrebbe persistere fino al weekend, con una parentesi di schiarite tra mercoledì e giovedì. Per venerdì e sabato si profila l'arrivo di una debole perturbazione che potrebbe portare qualche fiocco a bassa quota, ma senza accumuli significativi.
Le iniziali speranze per sabato 14 dicembre, quando i modelli prevedevano nevicate diffuse in pianura, sono state drasticamente ridimensionate negli ultimi aggiornamenti. Come in un copione che si ripete, l'inverno sembra ancora una volta tentennare, almeno sul fronte precipitazioni, nonostante le temperature quest'anno siano più consone alla stagione rispetto al 2023.
La domanda che tutti si pongono è se la seconda metà di dicembre saprà finalmente portare quella svolta invernale tanto attesa.