oLe recenti notizie riguardanti la Cassa di Risparmio di Asti e le dichiarazioni del nuovo vertice della Fondazione C.R. Asti hanno scatenato un acceso dibattito sul futuro della banca. I sindacati di categoria (Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin) sono intervenuti con un comunicato congiunto (leggi QUI) per difendere i lavoratori e l'istituto, sottolineando la solidità della banca e respingendo con forza le ingerenze della politica.
"La banca è un'azienda affidabile, ha un patrimonio importantissimo di investimenti," afferma Mauro Cuniberti, rappresentante Uilca,. "Le azioni sono sotto l'egida della fondazione che le vuole dismettere, ma questa è una cosa normale, le fondazioni devono avere il 30% massimo del capitale."
Cuniberti ricorda come in passato la politica abbia già causato danni al sistema bancario: "Arrivo da un'azienda come il Monte dei Paschi di Siena dove purtroppo, grazie alla politica, tutti abbiamo visto quello che è successo." E proprio per questo, aggiunge, "mi sono opposto quando il sindaco Rasero ha fatto quelle dichiarazioni in Consiglio comunale. La politica deve stare fuori dalla banca."
Il comunicato sindacale sottolineava come "Lo stillicidio di attacchi mediatici ha creato un clima di diffidenza anche nei confronti del personale che opera quotidianamente al servizio dei clienti, generando anche situazioni di conflittualità non giustificate e rischiando di minare il decennale rapporto di fiducia."
Cuniberti rincara la dose: "Le dichiarazioni della politica non devono entrare nella banca, io su questo sono chiaro e se ci saranno ulteriori ingerenze interverrò personalmente sui giornali a fare un'azione fortissima contro questo."
"Ogni volta che noi facciamo degli incontri sindacali," continua Cuniberti, "parliamo con l'azienda con estrema trasparenza. Da questo punto di vista io sono tranquillo perché la banca è assolutamente trasparente sulle cose, è per quello che ho fiducia in un management che sicuramente troverà delle soluzioni."
Secondo il rappresentante Uilca, infatti, la banca è solida e i recenti allarmismi sono ingiustificati: "I dati di queste settimane rientrano in una logica bancaria. In questi 4-5 anni la banca ha svecchiato il personale, ha fatto 509 assunzioni di giovani, è l'unica azienda che ha fatto uscire per ogni pensionato una persona." E aggiunge "ha una patrimonializzazione di investimenti, dei piccoli risparmiatori a grandi, di titoli, enorme, anche perché ha il 60% delle quote di mercato di tutte le banche." I meriti di questo vanno ad Aldo Pia, Giorgio Galvagno e Carlo De Martini."
"Questo fa parte di un'azione normale che sta avvenendo all'interno del ciclo bancario - ribadisce Cuniberti - capita di tutte le banche. La cosa che non è accettabile è che ci sia un'intromissione della politica, perché se la politica entra nelle banche in Italia è finita, è la catastrofe di un sistema finanziario."
"Io difendo i lavoratori," conclude Cuniberti, "perché per me sono un patrimonio inestimabile perché senza i dipendenti che raggiungono gli obiettivi che si chiedono, non si raggiungerebbero gli obiettivi aziendali. Parlo con tanti colleghi della Cassa, sono tranquilli, perché sanno perfettamente che il loro ruolo qual è, parlano con i clienti, c'è armonia, c'è rispetto dell'arte dell'azienda, perché tanti giovani sono entrati e possono ringraziare, avere un ruolo di un istituto di crescita."