Cultura e tempo libero | 06 dicembre 2024, 07:15

L'avvento revigliaschese continua con "Gelindo a veglia"

Va in scena sabato 7 dicembre, alle 21, nella chiesa parrocchiale la favola tradizionale piemontese

Alcune immagini dello spettacolo

Alcune immagini dello spettacolo

L’Avvento Revigliaschese prosegue con una serata dedicata alla tradizione teatrale piemontese. Sabato 7 dicembre, alle ore 21, nella suggestiva cornice della chiesa parrocchiale di Revigliasco, il gruppo folk J’Arliquato di Castiglione d’Asti porterà in scena Il Gelindo a veglia, tratto dal testo di Luciano Nattino e inserito nel programma di Cuntè Munfrà 2024. Il Gelindo è una “divota cumedia” di origini monferrine, con testi documentati fin dal XVIII secolo. Fino alla metà del Novecento è stato il testo teatrale popolare più rappresentato in Piemonte, messo in scena negli oratori, nelle stalle e nei teatrini parrocchiali. La storia narra di Gelindo, un contadino che, nella tradizione piemontese, è il primo a visitare la grotta (crutin) dove nasce il Bambin Gesù. Gelindo, proprietario del crutin e del bue, accoglie Giuseppe e Maria, indicando loro il luogo in cui riposare. Non solo: arriva alla grotta con la sua famiglia portando doni – cibo, bevande, panni puliti – e, in molte versioni, suonando la piva, trasformandosi così nel primo “portatore di doni” materiali e immateriali.

La pièce, che rimane fedele alla “divota cumedia” della tradizione piemontese, è la versione che Luciano Nattino scrisse per J’Arliquato, gruppo folk di Castiglione d’Asti. Sul palco, infatti, ci saranno: Pierluigi Ponzo, Silvia Masoero, Angela Bortot, Aldo Rizzone, Vincenzo Tartaglino, Ernesto Secco, Eleonora Bortot e Fiore Montanella.

Verso la fine degli Anni Cinquanta, il giovanissimo Luciano assiste per la prima volta alla recita del Gelindo nel vecchio Teatro Don Bosco ad Asti.

Nel 1977, sulla scorta dei testi tradizionali (in particolare gli studi ottocenteschi del Renier e la versione degli Anni Cinquanta di Padre G. Maria Tognazzi), cominciò ad andare in scena la riscrittura di Nattino, con l’interpretazione di alcuni indimenticabili attori astigiani (Emanuele Pastrone, Gina Giannino, Tino Perosino…). 
Dal 2007 Nattino ha ulteriormente trasformato il suo copione teatrale in un “Gelindo a veglia”, un adattamento “sartoriale” creato a misura del gruppo folk “J’Arliquato” di Castiglione d’Asti: un altro modo di raccontare Gelindo, forse ancora più vicino a quella tradizione orale che spontaneamente sopravviveva nelle case del contado monferrino.

E ogni anno così "Gelindo ritorna", con la sezione di lavoro "Archivio Teatralità Popolare" di casa degli alfieri, tra le sue varie azioni di valorizzazione del patrimonio linguistico e culturale piemontese.

Al termine dello spettacolo teatrale, sarà inaugurata la mostra all’aperto “La via dei presepi” con una suggestiva fiaccolata. Partendo dalla chiesa, il corteo si snoderà per le vie del centro storico, illuminate da centinaia di candele. L’iniziativa mira a recuperare una tradizione cara alla comunità: la fiaccolata dell’amicizia, che fino agli anni ’80 attraversava il paese la notte di Natale, prima della messa di mezzanotte.

Gli eventi sono a ingresso libero, offrendo un’occasione unica per riscoprire le radici della tradizione piemontese in un clima di festa e condivisione.

I.P.

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Elisabetta Testa

Da giovane giornalista creativa, scrivo di persone dalle storie incredibili, che hanno Asti nel cuore, che ne conservano un dolce ricordo, che qui ci hanno messo radici e che, orgogliosamente, fanno conoscere la nostra città in altre terre.
Orgoglio Astigiano è la storia di un salto, personale e professionale; è un invito a riscoprire se stessi attraverso le testimonianze di chi ce l'ha fatta.
Orgoglio Astigiano per me è sinonimo di scelta: la mia e quella degli altri.
Per questo ho voluto scrivere in prima persona ogni articolo della rubrica, convinta di riuscire a portare anche te nel mio mondo.
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