Agricoltura - 05 dicembre 2024, 09:46

Barbera d'Asti 2024: un'annata di eccellenza 'resiliente'

Il vitigno, spiegano i tecnici di Coldiretti, ha saputo adattarsi anche ai cambiamenti climatici

Vincenzo Gerbi e Secondo Rabbione

La vendemmia 2024 della Barbera d’Asti si conferma un’eccellenza capace di resistere agli effetti del cambiamento climatico, mantenendo intatti i tratti distintivi che la rendono uno dei vini più amati. Freschezza, equilibrio e bevibilità sono i punti di forza di un’annata che soddisfa sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, come emerso durante la XXIII Edizione di Anteprima Barbera, organizzata da Coldiretti Asti al PalaTartufo di piazza San Secondo.

“L’andamento meteorologico più piovoso rispetto alle annate precedenti ha contribuito a riportare la Barbera d’Asti al suo profilo tradizionale, senza eccessi di alcolicità e con un notevole equilibrio complessivo”, ha spiegato Vincenzo Gerbi, docente emerito dell’Università di Torino. Tra i 23 campioni analizzati (7 Nizza e 16 Barbera d’Asti), sono emerse qualità organolettiche che coniugano freschezza e sapidità, elementi che ne valorizzano il potenziale gastronomico e la capacità di invecchiamento.

Dati analitici: meno struttura, più finezza

Secondo i dati forniti dal Centro Studi Vini del Piemonte, l’annata 2024 si distingue per alcune peculiarità tecniche: acidità totale mediamente inferiore (6,41 g/L), un pH più elevato (3,53) e un quadro del colore ridotto rispetto alle ultime otto annate. Questi dati riflettono una vendemmia meno strutturata ma più fine e bevibile, adatta a esaltare le caratteristiche tipiche della Barbera.

Secondo Monica Monticone, presidente di Coldiretti Asti, la Barbera 2024 dimostra un'elevata capacità di resilienza, confermandosi un vino capace di adattarsi con successo alle mutevoli condizioni climatiche.

L’evoluzione qualitativa del vitigno

“Negli ultimi anni, il miglioramento qualitativo del vitigno è stato costante”, ha dichiarato Secondo Rabbione, direttore del Centro Studi Vini del Piemonte. Se in passato si potevano riscontrare anomalie nei profili sensoriali, oggi la Barbera d’Asti si distingue per un livello di eccellenza trasversale, a prescindere dall’andamento dell’annata.

L’esperienza dei vinificatori locali ha giocato un ruolo cruciale: “I campioni presentati sono tecnicamente impeccabili, con processi fermentativi completati e senza difetti rilevabili”, ha sottolineato Gerbi. Questa perfezione tecnica si traduce in vini di grande finezza, freschezza e potenziale di serbevolezza.

Il lavoro di analisi e ricerca condotto dal Centro Studi Vini del Piemonte fornisce indicazioni preziose per ottimizzare i processi di affinamento e prevedere l’evoluzione organolettica del vino nel tempo. “Grazie a questi dati, possiamo immaginare l’apoteosi di maturità di questa annata, che si preannuncia unica e di grande valore”, ha concluso Giovanni Rosso, direttore di Coldiretti Asti.

Redazione