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Attualità | 04 dicembre 2024, 16:53

In consiglio regionale approda il CASO, interrogazione all'assessore Gabusi dalla consigliera Ravinale (Avs): "Le risorse vadano al trasporto locale"

"Il collegamento è strategico e l'opera prioritaria", risponde l'assessore. I consiglieri di minoranza: "Aumenterà traffico e inquinamento"

Un sopralluogo della consigliera regionale Ravinale con i consiglieri astigiani, sulle zone dove dovrebbero partire i lavori del Caso (MerfePhoto)

Un sopralluogo della consigliera regionale Ravinale con i consiglieri astigiani, sulle zone dove dovrebbero partire i lavori del Caso (MerfePhoto)

 “Il collegamento Asti Sud-Ovest rappresenta un’infrastruttura strategica per la Provincia di Asti, in quanto garantirebbe un accesso rapido ed efficiente dall’area meridionale della città verso l’ospedale e altre zone nevralgiche. L’opera è stata riconosciuta come prioritaria”: lo ha detto l’assessore regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture Marco Gabusi, rispondendo all’interrogazione di Alice Ravinale (Avs) che tra i vari quesiti si è soffermata sui costi di progettazione, sulla tempistica e sulla reale necessità di costruire un secondo ponte sul fiume Tanaro.

“Gli studi effettuati evidenziano le criticità legate all’accesso ad Asti tramite corso Savona, particolarmente evidenti in determinate fasce orarie, dove il traffico risulta congestionato, per cui - ha ribadito Gabusi – il progetto Caso risponde a esigenze pratiche e largamente condivise dal territorio”.

"Chi solleva obiezioni non conosce le criticità"

"Chi solleva obiezioni - ha rimarcato Gabusi - probabilmente non conosce pienamente le criticità legate all'accesso ad Asti tramite corso Savona, particolarmente evidenti in determinate fasce orarie, dove il traffico risulta congestionato. Questo progetto risponde quindi a esigenze pratiche e largamente condivise dal territorio.

I costi dell’opera, che dovrebbe essere divisa in due lotti funzionali, sono ipotizzabili in 190 milioni di euro.

La consigliera Ravinale in undici punti ha toccato diversi argomenti, chiedendo conto nel dettaglio alla Regione se sono già stati stanziati fondi per la progettazione di fattibilità dell'opera.

Ravinale, nella sua interrogazione, tra l’altro obietta che “l’architetto Carlo Ratti, urbanista astigiano di fama internazionale, professore al Mit di Boston e al Politecnico di Milano, ha recentemente pubblicato un'analisi critica sulle pagine locali di un quotidiano nazionale. Ratti ha sollevato forti dubbi sull'utilità del progetto, basandosi su dati aggiornati raccolti tramite tracciati telefonici cellulari. Secondo l'urbanista, le stime attuali indicano un flusso massimo di 300-400 veicoli l'ora per senso di marcia nelle ore di punta, nettamente inferiore rispetto alle stime iniziali di circa 3000 veicoli l'ora”.

L'assessore Gabusi ha chiarito che “la Regione si è impegnata, oltre a finanziare la progettazione, a fare inserire l’opera nel programma Mit-Anas. Per la progettazione è previsto un investimento di 400 mila euro e, in base alla convenzione stipulata nel 2022, spetta ad Anas predisporre il progetto di fattibilità tecnica ed economica”.

Anas dopo le valutazioni avvierà la conferenza dei servizi

Allo stato attuale Anas sta approfondendo i correttivi indicati dal Comune di Asti, poi avvierà la Conferenza dei servizi per le valutazioni d’impatto ambientale e tutti gli altri step previsti.

“È cruciale che una città di 75 mila abitanti, che sale di 50 mila se si considerano i cittadini del Sud Astigiano, dotata di un unico ponte sul Tanaro, valuti la costruzione di un secondo. Tale struttura poi risulta essenziale, soprattutto in situazioni di emergenza” ha spiegato Gabusi.

Nella sua interrogazione Ravinale ha chiesto anche se si stia lavorando all'apertura di un casello autostradale nei pressi dell'ospedale Cardinal Massaia per facilitare il transito delle ambulanze. "Non è attuabile - ha risposto Gabusi - sia per la complessità tecnica che per i costi". 

La Regione sceglie di investire sul collegamento Asti Sud Ovest (il cui acronimo CASO è quantomai opportuno) piuttosto che destinare risorse preziosissime a tutto il trasporto pubblico regionale in gravissima sofferenza", scrive Ravinale. 

"I dati astigiani sono basati su 30 pagine di progetto Anas  che però mai sono state presentate alla collettività né al Comune. I cittadini hanno infatti da ormai due anni nelle loro mani solo una manciata di slide senza alcuno studio effettivo, né dato, né approfondimento in merito. L’unico soggetto ad aver valutato i flussi di traffico inoltre risulta quindi essere a Anas, la stessa committente che dovrà poi gestire l’infrastruttura: davvero la Regione che dovrebbe programmare la viabilità complessiva sul territorio ritiene opportuno limitarsi a quei dati? E soprattutto, perché i dati di Anas sì, e quelli realizzati in collaborazione con l’università di Milano e depositati in Comune, che vedono una drastica riduzione dei flussi no? E ancora, perché i dati di chi sulla costruzione del CASO ci lucra sì, e le osservazioni di rischio geologico che prevedono un rischio di ritorno alluvionale ALTO sul tracciato no?".

La minoranza: "Aumenterà il traffico e l'inquinamento"

A fianco della consigliera regionale di Avs, intervengono anche i consiglieri comunali astigiani Mauro Bosia e Vittoria Briccarello (Uniti si può), Gianfranco Miroglio e Mario Malandrone. "Proprio nel giorno in cui iniziamo a discutere del Piano della qualità dell’aria, la Giunta ritiene coerente finanziare un’infrastruttura che aumenterà il traffico veicolare e quindi l’inquinamento. Gabusi quando parla di cittadinanza a chi si riferisce? Di certo non ai membri del Comitato No Caso tra cui illustri geologi e ingegneri ambientali, e neppure agli iscritti Coldiretti che ha pacatamente esplicitato la propria contrarietà all’opera".

I consiglieri rimarcano ancora: "Forse si rivolge a chi, esasperato dalla situazione della viabilità ad Asti, si affida alle promesse di un’Amministrazione che non solo non sono reali ma anche del tutto antiscientifiche anzi peggiorative della situazione attuale"

Da oltre vent’anni si discute della realizzazione di un collegamento che partendo dalle porte di Asti, con un nuovo ponte sul Tanaro, raggiunga la zona ovest di Asti andando a collegarsi con la SR 10 e il casello autostradale Asti Ovest della A21. 

"Peccato - insistono che quel collegamento non convenga agli astigiani, che si ritroverebbero a dover percorrere i medesimi ingressi in città, non essendo loro autotrasportatori di merci provenienti dal Sud. Oltre al fatto che Gabusi forse non ha ben consapevolezza che il secondo ponte di cui parla è in realtà il terzo ponte sul Tanaro, che Asti è una delle poche città in Regione che ha il casello a pagamento Asti Est- Asti Ovest, la cui gratuità sì che alleggerirebbe il traffico".

I consiglieri rimarcano che nessuna Amministrazione sia mai riuscita a dimostrare la vera utilità dell'opera data la presenza di una tangenziale "che raggiunge la zona est della città e si collega al casello Asti est consentendo al traffico, pesante e leggero, di non impattare sul capoluogo". 

Gli astigiani "sfoderano" altri  dati e cioè 38 milioni di euro a chilometro per la strada a due corsie "che introdurrebbe ulteriore traffico in città, i vincoli per il recupero del materiale dal fondo Borbore per aumentare l’argine del Tanaro che altro non faranno che lievitare spesa e tempistiche, la devastazione di aziende agricoli e allevamenti, l’aumento di polveri sottili in quella che è già una delle città con il più elevato PM del nord Italia, la cementificazione di aree a rischio alluvionale elevato con una possibilità di ritorno ventennale". 
E concludono "Alla luce di tutto ciò ci è chiaro il rimpallo di complimenti e responsabilità tra Regione e Comune: la prima dice che la decisione di fatto pertiene al Comune e alla cittadinanza, il secondo pare essersela vista calare dall’alto senza alternative se non quella di farla propria in campagna elettorale e presentare migliorie mai divulgate prima della loro votazione in consiglio.”

Betty Martinelli


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