Agricoltura | 03 dicembre 2024, 15:05

Vino e cibo DOP: Asti seconda provincia in Piemonte

Secondo solo a Cuneo, il nostro territorio ha fornito un apporto fondamentale per il quarto posto nazionale della regione

Un brindisi all'insegna del Barbera d'Asti

Un brindisi all'insegna del Barbera d'Asti

La Dop economy italiana si consolida come pilastro del settore agroalimentare nazionale, raggiungendo un valore complessivo di 20,2 miliardi di euro nel 2023. Questo risultato rappresenta una crescita del +52% negli ultimi dieci anni, secondo il XXII Rapporto Ismea-Qualivita. Il Piemonte, con i suoi 1.641 milioni di euro generati da 84 filiere del cibo e del vino DOP IGP, si conferma al quarto posto tra le regioni italiane.

Nonostante un lieve calo del -1,2% rispetto al 2022, la nostra regione mostra un trend positivo a lungo termine, registrando un incremento del +21% negli ultimi cinque anni, pari a 290 milioni di euro aggiuntivi rispetto al 2019. La Dop economy rappresenta il 19% del valore dell’agroalimentare regionale, un dato che rispecchia la media nazionale e testimonia l’impegno di 12.837 operatori locali.

Asti, seconda provincia piemontese per valore economico

Tra le province piemontesi, Asti si distingue al secondo posto, con un valore economico di 285 milioni di euro, preceduta solo da Cuneo (974 milioni di euro). La provincia supera Alessandria (229 milioni di euro) e altre realtà come Novara (101 milioni di euro) e Torino (14 milioni di euro). Questo risultato è frutto della forza delle filiere locali, trainate in particolare dal comparto vinicolo.

Il settore del vino rappresenta il 76% del valore totale della Dop economy regionale, seguito dai formaggi (21%) e dai prodotti ortofrutticoli (2%). Asti gioca un ruolo chiave in questo scenario, grazie a denominazioni prestigiose come l’Asti DOP e il Barbera d’Asti DOP, che si confermano tra i principali contributori al successo regionale.

Il vino: motore della Dop economy piemontese

Il comparto vinicolo si conferma il cuore pulsante dell’economia regionale, con un valore alla produzione di 1.248 milioni di euro nel 2023, anche se in calo del -3,4% rispetto all’anno precedente. Il Piemonte si posiziona al secondo posto in Italia per il valore generato dal vino DOP IGP, grazie alle sue 60 filiere certificate e al lavoro di 8.693 operatori.

Le denominazioni astigiane, tra cui l’Asti DOP e il Barbera d’Asti DOP, spiccano accanto ad altre eccellenze regionali come il Barolo DOP, il Gavi DOP, e il Barbaresco DOP. Questi vini non solo rappresentano un simbolo della tradizione locale, ma sono anche fondamentali per l’export del made in Italy nel mondo.

Cibo: crescita e diversificazione

Anche il comparto alimentare contribuisce significativamente alla Dop economy piemontese, con un valore alla produzione di 393 milioni di euro nel 2023, in crescita del +6,6% rispetto al 2022. Questo settore coinvolge 4.144 operatori e posiziona il Piemonte al settimo posto a livello nazionale per valore economico generato.

Tra le denominazioni di maggior rilievo, il Gorgonzola DOP si conferma leader del comparto, seguito da eccellenze come la Nocciola del Piemonte IGP, il Grana Padano DOP, e la Toma Piemontese DOP. La provincia di Asti, grazie alla diversificazione dei suoi prodotti, partecipa attivamente a questa crescita, con una combinazione di tradizione e innovazione che continua a valorizzare le produzioni locali.

Un settore in evoluzione, tra sfide e opportunità

Nonostante le sfide legate alle fluttuazioni economiche e alle condizioni di mercato, il settore delle certificazioni DOP IGP dimostra una straordinaria resilienza e capacità di crescita. Il Piemonte, e in particolare Asti e l’Astigiano, continuano a giocare un ruolo strategico nella valorizzazione delle filiere agroalimentari italiane, contribuendo al prestigio e alla competitività del made in Italy a livello globale.

Redazione

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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