Agricoltura | 03 dicembre 2024, 12:45

L'ONAV Nazionale celebra un secolo di progresso dello spumante italiano

Per tramite di un evento, in programma presso la sede nazionale di Asti, che omaggerà Federico Martinotti, uno dei pionieri dell’enologia moderna

L'ONAV Nazionale celebra un secolo di progresso dello spumante italiano

L’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino (ONAV) si prepara a festeggiare un secolo di spumantistica italiana con un evento speciale presso la sua sede ad Asti. Rendendo omaggio a Federico Martinotti, uno dei pionieri dell’enologia moderna, noto per aver inventato il metodo di rifermentazione in autoclave, utilizzato per produrre spumanti celebri come Prosecco, Asti, Lambrusco e Brachetto, apprezzati a livello globale.

Il convegno intitolato “Martinotti: cento anni di spumantistica italiana” si terrà sabato 21 dicembre presso la sede ONAV in piazza Santa Maria Nuova 5, ad Asti, a partire dalle ore 9.15. Questo evento sarà un’opportunità per esplorare la vita e le innovazioni di Martinotti, nonché l’evoluzione dell’enologia italiana dal XX secolo ad oggi.

Federico Martinotti, originario di Villanova Monferrato (AL), ha rivoluzionato la produzione di spumanti nel 1895 con la sua scoperta del metodo di rifermentazione in autoclave. Questo processo, successivamente brevettato da Charmat nel 1907, ha permesso di preservare le note varietali dell’uva e di ridurre significativamente i tempi di produzione, passando da anni a pochi mesi rispetto al Metodo Classico, l’unico utilizzato fino a quel momento.

Il convegno vedrà la partecipazione di illustri relatori. Giusi Mainardi, direttore responsabile della rivista OICCE Times, approfondirà la biografia di Martinotti. Antonella Bosso, dirigente tecnologo del CREA-VE, presenterà gli studi e le ricerche dello scienziato. Andrea Desana, presidente del Comitato Casale Monferrato Capitale della DOC, illustrerà i progetti di celebrazione organizzati per l’occasione. Pierstefano Berta, direttore OICCE, traccerà un quadro dello spumante italiano tra XIX e XX secolo. Il professor Enzo Cagnasso dell’Università di Torino confronterà il Metodo Martinotti e il Metodo Classico, i due principali stili della spumantistica italiana. Diego Tomasi, direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, approfondirà il legame tra Martinotti e il vitigno Glera. Infine, Stefano Ricagno, presidente del Consorzio per la Tutela dell’Asti DOCG, parlerà dell’attualità e delle prospettive del Metodo Martinotti. La moderazione sarà affidata al professor Vincenzo Gerbi, vicepresidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino e presidente del Consiglio Scientifico ONAV.

“Fondata nel 1951, ONAV è stata la prima organizzazione a livello internazionale a promuovere la cultura del vino, con un impegno costante nella diffusione della conoscenza scientifica e tecnica. Per questo motivo abbiamo deciso di organizzare il convegno dedicato a Federico Martinotti, ripercorrendo le tappe che hanno segnato la storia della spumantistica”, afferma Vito Intini, presidente di ONAV Nazionale.

“L’incontro sarà un momento importante per l’intero comparto spumantistico italiano perché andrà alle radici della storia del Metodo Martinotti ma sarà anche una interessante occasione per capire gli scenari futuri grazie all’intervento di due delle più importanti denominazioni spumantistiche italiane, Asti e Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore”.

La partecipazione all’evento in presenza è gratuita fino ad esaurimento posti. L’evento sarà trasmesso anche in diretta tramite webinar. Per partecipare online, è necessario iscriversi anticipatamente al link: https://shorturl.at/5cvk2

Redazione

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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