Un pomeriggio intenso e ricco di riflessioni ha inaugurato l’Avvento Revigliaschese, nella cornice del salone del Municipio, dove, domenica scorsa, alle ore 16, si è svolta la presentazione del libro Restare cristiani in diaspora di Luigi Berzano, sociologo e parroco di Valleandona. Un folto pubblico ha partecipato all’evento, che ha visto l’autore dialogare con don Marco Andina, vicario generale della diocesi di Asti e parroco di Revigliasco.
A dare il benvenuto è stato il sindaco di Revigliasco, Giuseppe Contorno, che ha sottolineato l’importanza del dialogo tra fede, cultura e laicità, trasformando simbolicamente il Municipio in un luogo di confronto e riflessione condivisa.
L’analisi di Luigi Berzano ha offerto una prospettiva sociologica e teologica sulla condizione dei cristiani nelle società contemporanee. Il concetto di "diaspora" è stato centrale nel suo intervento. Berzano ha descritto una diaspora non territoriale, bensì antropologica, dove i cristiani si trovano a vivere in una società laica che non ha più nella religione il suo punto di riferimento primario. Questo fenomeno, ha spiegato, non segna la fine della religione, ma implica una sua profonda riorganizzazione. Berzano ha infatti osservato che, nonostante la bassa partecipazione alla pratica domenicale, i riti di passaggio – come battesimi, matrimoni, cresime e funerali – continuano a rappresentare momenti centrali nella vita delle persone, evidenziando una persistente domanda di trascendenza e simbolismo.
Don Marco Andina ha interrogato Berzano su un punto cruciale: la Chiesa cattolica può sopravvivere basandosi unicamente sui riti di passaggio? La risposta del sociologo è stata chiara: il modello di Chiesa ereditato dal Concilio di Trento non è più sufficiente. Tuttavia, immaginando nuovi paradigmi parrocchiali e istituzionali, la Chiesa può continuare a trasmettere il fascino del messaggio evangelico.
Berzano ha citato la Lettera a Diogneto come fonte d’ispirazione per una Chiesa che sappia vivere nella modernità con fedeltà e creatività. Ha poi richiamato la figura del cristiano adulto descritta da Bonhoeffer: una persona che vive "come se Dio non ci fosse, ma perennemente davanti a Dio." Durante il dibattito, sono, inoltre, emersi temi attuali come la solitudine degli adolescenti nell’era digitale e il confronto con altre religioni.
L’evento si è concluso con numerose domande del pubblico, testimoniando l’interesse per gli argomenti trattati.
Il successo dell’incontro ha segnato un inizio promettente per il ciclo dell’Avvento Revigliaschese, che proseguirà sabato 7 dicembre, con lo spettacolo teatrale “Il Gelindo a Veglia” presso la chiesa parrocchiale portato in scena dal gruppo folk J’Arliquato.